XI sec.
Pastorella francese vissuta presumibilmente prima del XI secolo, la cui esistenza si illumina di miracoli e leggende che ne tratteggiano la fisionomia di donna semplice e devota, dedita al lavoro e alla preghiera. La tradizione la vuole originaria di Moncenoux, dove pascolava greggi e filava lana, conducendo una vita umile e laboriosa. La sua profonda fede la spingeva a frequenti preghiere nella chiesa vicina, affidando le sue pecore alla protezione divina con un semplice gesto: piantare il suo bastone nel prato. La leggenda narra di come il suo intervento miracoloso aprì un varco nel torrente in piena per permettere al suo gregge di attraversare in sicurezza, e di come placò le bestemmie di alcuni rozzi muratori aprendo loro un passaggio sulla terraferma. La fama di santità di Tauretta si diffuse rapidamente, attirando pellegrini e devoti che veneravano la sua memoria. Le sue spoglie, dapprima sepolte a Mocenoux, furono trasferite a Villefranche nel 1698.
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Santa Tauretta (Thorette) è una santa vergine francese, vissuta prima del XI secolo.
Secondo la tradizione santa Tauretta sarebbe nata a Moncenoux di Nouzilliers, dove esisteva una chiesa officiata dai monaci dell’abbazia di Sant’Ursino di Bouges.
Tauretta viene ricordata come una semplice pastorella che anche in vita avrebbe compiuto numerosi miracoli e che verso la fine della sua esistenza si sarebbe ritirata in un eremitaggio di Cham-de-Combes. Tauretta si riteneva che fosse “una pastorella borbonica che lavorava senza sosta; Calmava gli operai che imprecavano e placava le liti quando erano arrabbiati”. Non ha fatto altro che vivere il Vangelo giorno per giorno, nel ruolo dove Dio l'aveva posta ei suoi contemporanei vedevano questa presenza come un segno di santità.
Esiste un racconto leggendario su santa Tauretta.
Tauretta sarebbe nata prima della fine del X secolo perché nel 1133 nel cantone di Mehun-sur-Yèvre esisteva già una piccola parrocchia che portava il suo nome.
Tauretta, una modesta pastorella, si prendeva cura delle pecore in una fattoria a Nouzillers, filando canapa e lana.
Quando voleva andare a pregare nella chiesa vicina. Piantava il suo bastone nel prato tra le pecore e gli angeli vegliavano sugli animali che rimanevano raggruppati e pascolavano silenziosamente senza cercare di raggiungere i pascoli vicini.
Un giorno in cui il torrente di Baisse-Moulin, detto anche Murat, si gonfiò eccessivamente per le piogge, la pastorella non potendo portare le sue pecore all'ovile sulla sponda opposta, colpì le acque con il suo bastone, si fece il segno della croce e miracolosamente si aprì una via per far passare la mandria.
Un'altra volta alcuni rozzi muratori e alcuni forestieri di campagna che volevano trovare un passaggio per attraversare il torrente, facevano dei commenti bestemmiando.
Tauretta dopo averli invitati ad essere moderati e a non bestemmiare, toccando le acque con il suo bastone, costrinse il torrente ad aprirsi per permettere agli operai di camminare sulla terra ferma e attraversare il torrente.
Questi uomini, sia nel villaggio che in tutta la regione andarono a decantare le lodi di questa umile pastorella e dei suoi poteri miracolosi.
Dopo la sua morte Tauretta fu sepolta a Mocenoux.
Nel 1698 per ordine del cardinale Léon Potier de Gesvres, arcivescovo di Bourges, i suoi resti furono trasferiti a Villefranche.
Nel 1841, su indicazione del vescovo di Moulins de Pons, mons. Antoine de La Grange, è stata fatta una ricognizione delle reliquie, dopo che erano state nascoste durante il periodo della Rivoluzione Francese.
Esiste una chiesa di un villaggio del Berry del XII che porta il nome di santa Tauretta e la indica quale patrona.
A Montcenoux nel prato dove pascolava le sue pecore, fu costruito un oratorio in suo onore nelle cui vicinanze esiste una sorgente miracolosa dove si dissetano i pellegrini che percorrono la strada per San Giacomo di Compostela.
Nel villaggio di Villefranche-sur-Allier la santa era commemorata nel giorno 1 maggio.
Autore: Mauro Bonato
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