Nel Menologio Camaldonese di Alberico Pagnani si afferma che il beato Manno “ebbe culto”. Sulle vicende di questo beato, monaco o cappellano, esistono due teorie diverse.
Nella prima versione si afferma che il beato Manno era un discepolo di san Romualdo, monaco di Valdicastro e fondatore del monastero di san Severo di Perugia.
Per suffragare la seconda ipotesi esiste un documento del sec. XIII utilizzato dagli annalisti camaldolesi per identificare il beato Manno, quale cappellano della chiesa di san Matteo nel borgo di santa Susanna di Perugia, che dipendeva dal monastero di Valdicastro, circostanza che lo avrebbe fatto ascrivere alla famiglia romualdina.
Il beato Manno è venerato a Perugia presso la cappella della “Torre di san Manno”. Sull’altare della cappella è esposta un’immagine del beato d’epoca secentesca.
In un testo sui santi perugini si commemorava in san Severo, la depositio del beato Manno nel giorno 13 luglio.
Autore: Mauro Bonato
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