X sec.
Abate scozzese vissuto nel X sec. Viene ricordato come fondatore e abate dei un’importante abbazia nella contea di Argyl, in Scozia.Si ritiene che sia morto intorno all’anno 962. Nell’Argyleshire molte chiese l’onoravano quale patrono prima della Riforma. In molti casi era confuso con San Fintan Munnu o con San Magno, apostolo delle isole Orkney e celebrato il 16 aprile.
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La figura di San Mundo (Mond, Mund, Munde o Mundus), venerato in Scozia prima della Riforma, presenta un'intrigante complessità. Le informazioni su di lui sono frammentarie e spesso confuse con quelle di altri santi omonimi, rendendo difficile la ricostruzione di una biografia accurata. Tuttavia, la sua persistente devozione, attestata da diverse fonti storiche, ci invita ad esplorare il mistero che avvolge questo santo scozzese.
Origine e Leggenda
Le sue origini sono incerte. La tradizione lo identifica come un monaco irlandese vissuto nel VI secolo, ma alcuni studiosi ipotizzano una provenienza gallese o addirittura bretone. La leggenda narra che Mundo, spinto dal desiderio di una vita eremitica, si stabilì in una grotta sull'isola di Eigg, nelle Ebridi Interne. La sua fama di santità si diffuse rapidamente, attirando pellegrini e devoti che cercavano la sua intercessione e il suo consiglio spirituale.
Culto e Confusione
In molte chiese dell'Argyllshire, San Mundo era venerato come patrono prima della Riforma Protestante. Tuttavia, la sua identità risulta spesso confusa con quella di altri santi omonimi, principalmente San Fintan Munnu e San Magno, apostolo delle isole Orcadi. La coincidenza del giorno di celebrazione (16 aprile) ha contribuito a questa confusione agiografica, rendendo difficile distinguere le loro storie e attribuire correttamente i miracoli e le gesta a eacho santo.
Fonti
Il Breviario di Aberdeen, antico libro liturgico della Chiesa cattolica scozzese, fornisce una delle principali fonti di informazioni su San Mundo. La sua festa liturgica è fissata al 16 aprile, sebbene la data non sia universalmente accettata.
Autore: Franco Dieghi
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