I secolo
Sidonio è identificato dalla tradizione con il cieo nato, guarito da Gesù. Con Lazzaro, Marta, Maria Maddalena ed altri discepoli sbarcò in Provenza. Qui succedette a San Massimino sulla cattedra episcopale di Aix-en-Provence. Il suo sarcofago è collocato nella cripta della Basilica di Santa Maria Maddalena a Sain-Maxmin-la-Sainte-Baume. Il suo cranio, ritrovato nel 2014, è stato intronizzato dal vescovo di Fréjus-Toulon, mons. Dominique Rey, sopra uno degli altari laterali della medesima basilica. Talvolta questo stanto è confuso con Sidonio Apollinare, festeggiato anch'egli il 23 agosto.
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San Sidonio è ricordato come il secondo vescovo della diocesi di Aix-en-Provence, che fu fondata nel primo secolo d.C. da san Massimino. Secondo la tradizione medievale sia San Massimino, che San Sidonio sbarcarono in Provenza al seguito di Lazzaro, Marta, Maria Maddalena e altri discepoli.
Si presume che San Sidonio sia nato alcuni anni avanti Cristo e sia morto intorno all’80 dopo Cristo.
Vissuto ai tempi di Gesù, un’antica tradizione vuole che sia il cieco dalla nascita protagonista del famoso miracolo descritto dai vangeli.
Alla vista del cieco i discepoli chiesero a Gesù se era senza vista per colpa sua o per colpa dei suoi genitori. Gesù rispose “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio”. E così venne descritto da Giovanni il miracolo: “Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva”.
San Sidonio dopo l’arrivo in Provenza, divenne un seguace di San Massimino vescovo, e alla sua morte avvenuta intorno all’anno 40 dC, fu indicato quale suo successore.
Morto intorno all’anno 80 d.C, la sua tomba fu collocata nella cripta della Basilica di Santa Maria Maddalena a Sain-Maxmin-la-Sainte-Baume.
Dopo la pace di Costantino, le spoglie di San Sidonio furono riesumate e riposte in un sarcofago dove è stato collocato un bassorilievo con la scena in cui Gesù guarisce il cieco dalla nascita.
Secondo quanto tramandato dalla tradizione e secondo un documento del 710, redatto dai monaci cassianesi, nel suo sarcofago vennero nascoste le reliquie di Maria Maddalena per salvarle dalla furia dei Saraceni.
Quando nel 1279, Carlo II d'Angiò aprì il sarcofago, trovò queste reliquie.
Durante la rivoluzione, con il saccheggio delle reliquie il sacrestano Bastide riuscì a nascondere e salvare le reliquie di Maria Maddalena e di Sidonio e di altri santi.
Infine nel 1905, di fronte alle incertezze politiche e religiose che minacciavano il tesoro della Basilica, i sacerdoti dell’epoca riposero le diverse reliquie in un contenitore di zinco e fu presto dimenticato.
Il cranio di San Sidonio fu ritrovato casualmente dal parroco della basilica, padre Florian Racine nel 2014.
Durante la sistemazione della sacrestia della basilica, Padre Racine trovò il contenitore di zinco dove erano state collocate nel 1905 alcune reliquie di santi tra cui quella di San Lorenzo martire e San Domenico e San Massimino. Nella parte sottostante del contenitore trovò il teschio di San Sidone, senza la mascella inferiore.
Dopo l’analisi dei documenti ritrovati, Il 24 luglio 1914, il cranio di San Sidonio è stato intronizzato dal vescovo di Fréjus-Toulon, mons. Dominique Rey, sopra uno degli altari laterali della medesima basilica.
Durante la diciassettesima edizione del Festival di Software Libero (FSL) tenutosi presso la Pontificia università cattolica di Porto Allegre, oltre ai volti di di Sant'Antonio da Padova, Santa Maria Maddalena, San Vincenzo de Paoli, San Martino di Porres, Santa Rosa de Lima, São João Macías, Madre Paulina, e della Beata Suor Ana de los Ángeles, è stato ricostruito in 3D il volto di San Sidonio.
Fin dai tempi di Carlo II d’Angiò, San Sidonio vescovo di Aix-en-Provence era ricordato e festeggiato nel giorno 23 agosto.
Autore: Mauro Bonato
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