È stato prete solo per 23 giorni, dal Giovedì Santo 1° aprile 2021, ma lo sarà per l’eternità, perché così è il sacramento dell’Ordine che conforma l’uomo con Cristo sacerdote, che si offre a se stesso come sacrificio.
Sereno e in compagnia della sua comunità si è spento il sacerdote africano Livinus Esomchi Nnamani, 31 anni. Dieci anni fa si era unito alla comunità religiosa della “Mater Dei” nella città di Owerri, Nigeria, per iniziare la sua formazione religiosa. Dopo della sua prima professione ha ricevuto una diagnosi che lo dichiarava affetto da leucemia, ma questo non ha fermato il suo percorso di preparazione che nel 2019 l’ha portato a Roma. È stata una lotta molto forte, che da qualche mese lo aveva costretto nel presidio sanitario Medica Group Casilino.
Da lì ha scritto personalmente a Papa Francesco il 31 marzo scorso, Mercoledì Santo. L’ha fatto quando ha visto che le forze iniziavano a mancare e gli ha chiesto la dispensa per essere ordinato sacerdote in anticipo. La risposta del Santo Padre è stata quasi immediata, infatti è arrivata solo un paio di ore dopo tramite uno dei vescovi ausiliari di Roma, monsignor Daniele Libanori. Lo stesso presule ha incontrato il giorno dopo il Pontefice durante la Messa del Crisma, ricevendone l’incarico di procedere quello stesso Giovedì Santo all’ordinazione di padre Livinus.
È stata una celebrazione molto semplice in ospedale, presieduta dal vescovo ausiliare di Roma, alla quale hanno preso parte alcuni chierici della sua comunità religiosa e membri del personale sanitario che con affetto si sono presi cura di lui. Ha ricevuto il calice e la patena e le sue mani sono state unte con il Crisma dopo della preghiera di consacrazione che l’ha reso un alter Christus, configurato con Gesù sacerdote.
Da quel giorno, ha usato le poche forze che gli restavano per celebrare la Messa dal suo letto. Ha unito il suo sacrificio a quello di Cristo, come gli aveva suggerito monsignor Libanori il giorno dell’ordinazione. E così ha fatto fino a mercoledì scorso ad eccezione di ieri, per un peggioramento delle sue condizioni. Consapevole di quanto gli stava accadendo padre Livinus ha chiesto il confessore e ricevuto la comunione.
Il 23 aprile, il suo superiore generale, un altro sacerdote della Mater Dei e un giovane in discernimento vocazionale hanno pregato la coroncina della misericordia accanto a lui in ospedale. Subito dopo, alle ore 11.10, padre Livinus è spirato e i suoi confratelli lo hanno affidato nelle mani della Madonna con la preghiera del Sub tuum praesidium.
La celebrazione della Messa funebre è stata celebrata lunedì 26 aprile nella parrocchia San Giovanni Leonardi, nel settore di Torre Maura. La sua salma è stata riportata nella sua terra.
Autore: Felipe Herrera-Espaliat
Fonte:
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