La Serva di Dio Anna Rosa Godecka nacque a Korczew nad Wolga (Russia) il 13 settembre 1861 in una famiglia benestante di origine polacca. Nel 1874 entrò nell’Istituto Nicola I di Mosca dove, nel 1882, conseguì il diploma di maestra. Successivamente partì per Minsk con l’incarico di precettrice. Terminato il periodo di insegnamento come maestra privata nei territori dell’attuale Bielorussia, si trasferì sempre per lavoro a Vilnius, dove venne in contatto con alcuni esponenti dei movimenti socialisti del tempo. L’insoddisfazione che avvertiva sempre più fortemente in sé la spinse a cercare un confessore dando inizio, nel 1886, ad un cammino di conversione, che la portò a maturare il desiderio di consacrazione.
Entrata nella Congregazione delle Figlie del Purissimo Cuore di Maria, nel 1887 iniziò il noviziato, terminato il quale emise la professione religiosa. Nel 1888 il Fondatore, il Beato Honorat Koźmiński, durante un corso di Esercizi Spirituali a Zakroczyn, le chiese la disponibilità a dare inizio ad una nuova comunità religiosa, con il compito specifico di prendersi cura delle operaie delle fabbriche. La Serva di Dio accettò a fatica, spinta solo dalla convinzione che fosse la volontà del Signore per lei. Trasferitasi a Varsavia, il 4 ottobre del 1888 divenne la prima novizia e co-fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore del Cuore Immacolato di Maria. Emise la prima professione il 17 settembre 1890 e quella perpetua l’anno successivo, il 26 marzo 1891. Organizzò la Congregazione in tre rami: quello delle suore che facevano vita comune; quello delle affiliate, che emettevano voti temporanei e continuavano il loro lavoro in fabbrica; quello delle aggregate, che non emettevano voti e vivevano come terziarie.
Nel 1900, si celebrò il primo capitolo generale e la Serva di Dio fu eletta superiora generale, incarico che manterrà fino al 1920. In questa data, infatti, fu rieletta superiora generale, ma la sua rielezione venne annullata per l’eccessiva durata del mandato: rimase tuttavia al governo come consigliera. Fu eletta nuovamente superiora generale nel 1931, fino al 1937.
La comunità nascente, che non aveva alcun abito religioso e viveva nel segreto anche a causa della persecuzione della polizia zarista, si occupava delle necessità materiali e spirituali delle operarie e delle loro famiglie, per rispondere ad una vera urgenza sociale, creata dalla rivoluzione industriale in corso. Dopo le prime case aperte a Varsavia, la Congregazione si diffuse rapidamente nei grandi centri urbani polacchi, lettoni, lituani e russi: tra il 1888 e il 1908 sorsero 48 case. La Serva di Dio seppe dare un orientamento chiaro alla Congregazione nascente, rendendo il suo operato efficace per il miglioramento delle condizioni di lavoro delle operaie.
Morì il 13 ottobre 1937 a Częstochowa (Polonia). Durante la cerimonia funebre le venne conferita la Croce d’oro al merito per la sua intensa ed importante attività sociale.
La Serva di Dio visse un cammino di vita cristiana intenso e sempre più caratterizzato dall’esercizio eroico delle virtù. Questo cammino proseguì costantemente, facendo maturare in lei, pian piano, la capacità di rendersi totalmente disponibile alla volontà di Dio. Questa disponibilità la portò ad accettare, nel 1888, la richiesta del Beato Honorat Koźmiński di dedicarsi al lavoro per le operaie. Con la stessa disponibilità verso la volontà di Dio accolse con sofferenza la decisione della S. Sede, nel 1908, di sopprimere il ramo delle affiliate, che consentiva alla Congregazione di affiancare le operaie nel lavoro in fabbrica. Nutriva questo suo costante atteggiamento di fede attraverso la vita di preghiera e la cura della vita spirituale e mediante una grandissima devozione al SS.mo Sacramento e alla Vergine Maria.
L’intenso vissuto di fede nutriva e si nutriva anche della virtù della speranza. Questa virtù aveva a fondamento la certezza che Dio voleva il suo bene. Aveva profonda fiducia in Lui e a Lui affidava le preoccupazioni per il bene della Congregazione e del mondo operaio e per il futuro. Sempre diede prova di grande speranza dinanzi alle difficoltà, ma in particolare quando si trovò ad affrontare i disagi causati dalla Seconda Guerra Mondiale, che la costrinsero a fuggire attraversando le frontiere e correndo il rischio di portare con sé i documenti più delicati, che potevano compromettere il futuro della Congregazione.
La Serva di Dio manifestava l’esercizio eroico della carità attraverso la bontà, la nobiltà d’animo, la premura, il rispetto per ogni essere umano, la pazienza, la comprensione e la capacità di perdono. Inoltre, cercava di misurare l’amore di Dio attraverso la capacità di essere sensibile alle sofferenze degli altri. La sua accoglienza non faceva distinzioni. Nei confronti delle operaie manifestò una costante preoccupazione per aiutarle in tutte le loro necessità. Si prese cura di loro e dei loro bambini, ai quali cercava di assicurare un’adeguata istruzione e formazione. Per i più poveri aveva un’attenzione particolare: organizzò fra l’altro la distribuzione giornaliera dei pasti, che proseguì per molti anni.
Il 19 giugno 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Angela Rosa Godecka, Fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore del Cuore Immacolato di Maria.
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