La sua esistenza, seppur fugacemente menzionata nel Martirologio di Tallagh del IX secolo, rimane avvolta nell'oblio, priva di dettagli biografici che possano dare forma al suo ritratto storico. Eppure, la sua fama sopravvive, seppur legata al suo ruolo di maestro di San Cartaco detto Mochuda, vescovo di Lismore.
Un enigma ammanta la sua vita: chi era San Cartaco? Da dove proveniva? Come si svolse il suo episcopato? La sua memoria, custodita nel Martirologio, lo celebra il 26 marzo, giorno che accende la nostra immaginazione e ci invita a esplorare le pieghe del tempo per dare corpo a questo vescovo enigmatico.
Forse San Cartaco era un eremita, dedito alla contemplazione e alla preghiera, che trasmise la sua fede e il suo sapere al giovane Mochuda. Oppure, era un abile pastore, guida spirituale di una comunità fervente. La sua influenza su Mochuda, figura di spicco nella Chiesa irlandese, lascia trasparire la sua profonda levatura spirituale e intellettuale.
Autore: Franco Dieghi
|