Martiri di Pavia dei quali è imprecisata l’epoca del loro martirio. Le loro reliquie si conservano nella chiesa più antica di Pavia dei SS. Gervasio e Protasio. Nell’Almanacco sacro pavese, del 1881, i santi Grisanto e Fortunato, citati quali vescovi sono menzionati con Paolino, Bonino e Saterio o Satiro martiri i cui corpi sono riuniti in un'unica arca. In tale testo si afferma: “I ss. Crisanto e Fortunato ed altri corpi che giacciono in s. Gervasio furono da tempo immemorabile collocati a fianco dell’altar maggiore di san Gervaso entro l’arca marmorea di s. Siro divisa in due sezioni. Furono di là tolti nel 1717 quando la chiesa si rifabbricò volgendo la facciata da ponente a oriente e collocati sotto l’altar maggiore”.
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Le notizie biografiche sui santi Bonino, Saterio e Paolino risultano frammentarie e spesso contraddittorie. Alcune fonti li identificano come semplici cittadini pavesi, mentre altre li annoverano tra i primi diaconi della diocesi. La tradizione colloca il loro martirio in un'epoca imprecisata, ipotizzando il periodo delle persecuzioni romane contro i cristiani, tra il III ed il IV secolo.
Nonostante l'incertezza sulla datazione, la narrazione del martirio di Bonino, Saterio e Paolino riecheggia con forza nella memoria popolare. Si narra che i tre santi, fedeli alla loro fede, subirono torture e persecuzioni per mano dei persecutori romani, rimanendo incrollabili nella loro testimonianza. La loro morte, avvenuta per decapitazione, li consacrò martiri, elevandoli a simboli di coraggio e incrollabile devozione.
Le loro reliquie trovarono dimora nella chiesa più antica di Pavia, dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. L'Almanacco sacro pavese del 1881 menziona la presenza dei loro corpi, custoditi in un'unica arca marmorea accanto a quelli dei Santi Grisanto e Fortunato. Nel 1717, a seguito di un intervento di ristrutturazione della chiesa, le reliquie furono spostate e collocate sotto l'altare maggiore, dove ancora oggi riposano.
La memoria dei Santi Bonino, Saterio e Paolino è stata gelosamente conservata nel corso dei secoli dai cittadini pavesi. La loro festa liturgica si celebra il 15 maggio.
Autore: Franco Dieghi
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