VI-VII sec.
Vescovo irlandese vissuto tra i sec. VI e VII. Nei due più importanti martirologi irlandesi si menziona Sant’Eugenio quale vescovo di Raith-Sithe (Rashee, Down), morto intorno agli anni 618-19. A Raith Sithe, in irlandese moderno Ráth Sí e che significa "fortezza delle fate", esiste una chiesa che si presume sia stata fondata da San Patrizio. La sua prima citazione della chiesa si trova negli Annali dell'Ulster, dove si menziona la morte del vescovo Eugenio (Eoghan) di "Ratha Sithe" nel 618. Nel Martirologio del Donegal e in quello di Tallaght, era ricordato e festeggiato nel giorno 18 aprile.
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La figura di Sant'Eugenio, vescovo di Raith-Sithe, emerge dalle brume del tempo come un'affascinante icona della Chiesa irlandese primitiva. La sua vita, avvolta nella nebbia dei secoli VI e VII, ci è tramandata da scarne annotazioni nei martirologi e da leggende popolari che intrecciano storia e devozione.
Le fonti storiche
Le due principali fonti che attestano l'esistenza di Sant'Eugenio sono i Martirologio del Donegal e il Martirologio di Tallaght. Entrambi lo menzionano come vescovo di Raith-Sithe (oggi Rashee, nella contea di Down), associando la sua morte all'anno 618 o 619. Un'ulteriore menzione si trova negli Annali dell'Ulster, dove viene registrato il decesso di un vescovo "Eoghan" di "Ratha Sithe" nel 618.
Raith-Sithe e la sua chiesa
Raith-Sithe, il luogo di cui Sant'Eugenio fu vescovo, era un sito di notevole importanza religiosa. Il toponimo, che in irlandese moderno significa "fortezza delle fate", evoca un'atmosfera di sacralità ancestrale. La tradizione vuole che la chiesa locale sia stata fondata da San Patrizio in persona, sottolineando il ruolo centrale di Raith-Sithe nella diffusione del Cristianesimo in Irlanda.
Culto e memoria
La venerazione di Sant'Eugenio era diffusa soprattutto nell'area di Raith-Sithe, dove la sua memoria era associata alla chiesa locale. Il giorno della sua festa, il 18 aprile, era un momento di devozione e celebrazione per la comunità.
Autore: Franco Dieghi
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