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Zabolottia, Ucraina, 29 giugno 1855 - Vladivostok, Russia, 5 gennaio 1933
Studiò a Varsavia e in Germania, poi in Francia e all'Istituto di ingegneria a Pietroburgo. In seguito frequentò l'Accademia teologica cattolica imperiale romana di San Pietroburgo. Nel 1883 venne ordinato sacerdote. Dal 1912 svolse il ministero sacerdotale nella parrocchia di Vladivostok. Il 2 febbraio 1923 fu nominato vescovo della nuova diocesi di Vladivostok, nell'estremo oriente russo, ai confini con la Cina e la Corea del Nord, e il 28 novembre dello stesso anno consacrato vescovo a Harbin dal Card. Celso Benigno Luigi Costantini. Dopo breve tempo la residenza del vescovo venne sequestrata e lui stesso fu costretto a lasciare la città e a ritirarsi nel villaggio di Sedanka dove visse sotto il costante controllo della polizia politica. Cadde vittima della persucuzione in atto in Unione Sovietica contro i cristiani di ogni confessione. Con il Nulla osta concesso in data 16 febbraio dalla Congregazione per le Cause dei Santi, Mons. Karol Slivovsky è entrato a far parte del gruppo di martiri in terra russa per i quali è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione, denominato «Servi di Dio Mons. Antonio Maletsky, Vescovo titolare di Donizana, Amministratore apostolico di Leningrado, e 9 compagni, uccisi in odio alla Fede».
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