† Leuconay, oggi St-Veléry-sur-Somme, Amiens, Francia, 3 gennaio 650
Nato nel Delfinato in Francia nel VI secolo, visse da eremita nel nord del paese, dove fu guarito da una paralisi da San Valerio. Dopo la morte di Valerio, Blimondo guidò l'abbazia di Leuconoe, distrutta dai pagani. Si rifugiò a Bobbio, dove visse un anno da eremita, prima di tornare a Leuconoe e ricostruire l'abbazia, che divenne un importante centro di evangelizzazione. Morì il 3 gennaio 650, e le sue reliquie furono traslate a Saint-Blimont, dove è venerato come patrono.
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San Blimondo (Gogo, Gogus, Blitmondo, Blitmund, Blidmundus, Blimond, Blimont, Blimundus, Blithmundus, Blithumund o Blitmond) è stato un abate vissuto tra i secoli VI e VII.
Blitmondo nacque verso la fine del VI secolo nel Delfinato in Francia, sulle rive del fiume Isère, in una famiglia nobile. Fin da giovane si trasferì nel nord della Francia a Leuconay lungo il fiume Somme per vivere come eremita.
Verso il 611 nella zona costruì una cappella con annesse due celle.
Durante questo periodo la tradizione riporta che aveva risuscitato un impiccato, miracolo grazie al quale si diffuse la sua reputazione di taumaturgo e di sant'uomo.
Con il passare del tempo molti studenti spirituali si radunarono intorno a San Blimondo che li inviò a vivere in un vicino monastero.
Colpito da paralisi per ragioni inspiegabili, Blimondo perse l'uso delle gambe e intorno all’anno 615 fu guarito miracolosamente da questa paralisi dall'amico e maestro spirituale San Valerio.
Una volta guarito seguì San Valerio nel monastero a Leuconoe o Leuconaus-en-Vimeu, attuale Saint-Valéry-sur-Somme, e a lui, nel 622, succedette nel governo dell’abbazia.
Quando intorno all’anno 623, il monastero fu distrutto dai pagani locali, Blimondo e la sua comunità si recarono nel monastero di Bobbio nel monastero fondato da San Colombano e vi rimasero fino alla morte dell’abate Attala, avvenuta nel 627. Subito dopo san Blimondo, decise di ritornare alla sua abbazia a Leuconoe, dove per un anno visse quale eremita e due anni dopo con l’aiuto di Clotario II e del vescovo di Amiens riuscì a ricostruire una nuova l’abbazia che l’intitolò a San Valerio. L’abbazia divenne un importante luogo di culto, pellegrinaggio, pietà e cultura, da dove partì l’evangelizzazione di tutta la regione.
San Blimondo morì il giorno 3 gennaio 650.
La vita di San Blimondo è stata riportata nei testi “Vita Athalae” scritto da Giona di Bobbio e nella “Vita Walarici abbatis Leuconaensis” compilata da un anonimo nel sex. XI.
Le sue reliquie erano conservate nell’abbazia di Saint-Valery-sur-Somme, dopo la loro ricognizione del 1651 sono state traslate a Saint-Blimont, nella regione dell’Alta Francia, dove è stato indicato quale patrono della comunità.
La festa e il ricordo per San Blimondo nella diocesi di Amiens il 3 gennaio, giorno in cui ricorre l’anniversario dalla sua morte.
A St-Valéry e a St-Blimont si festeggia la traslazione delle sue reliquie nel giorno 31 agosto.
Autore: Mauro Bonato
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