San Cosma di Palermo vescovo esisto è ricordato in due tradizioni differenti.
La prima lo ritiene nativo di Palermo, orientato verso Dio da adolescente venne ordinato diacono.
Divenuto sacerdote, per le sue doti e la sua dottrina, fu consacrato vescovo su segnalazione di Ruggero, primo re di Sicilia, che aveva sconfitto i saraceni in Africa. Dopo la sua consacrazione, da parte di Papa Eugenio III, si recò on Africa, sulla costa tunisina nella città di Afrodisio dove con la sua parola e il suo esempio, riuscì a condurre numerosi saraceni alla fede cattolica.
Dopo che Guglielmo I era tornato a combattere contro i saraceni, il vescovo Cosma fece ritorno a Palermo, dove morì il 10 settembre 1160.
Secondo un’altra tradizione il vescovo Cosma sarebbe stato ucciso in Africa mentre celebrava “i divini ministeri” e il suo corpo sarebbe in seguito riportato a Palermo.
Nel capoluogo siciliano da sempre sono stati tributati grandi onori al vescovo Cosma.
Il suo corpo fu tumulato nella cripta della Cattedrale, dove i fedeli che lo consideravano santo, andavano a pregare e tenevano lampade accese, e dove molti palermitani ottennero guarigioni miracolose specialmente dalle febbri.
Grazie alla pietà dei fedeli e alla venerazione verso questo santo, le sue reliquie nel 1369 sono state traferite dentro la Cattedrale.
Nel 1580, l’Arcivescovo di Palermo, mons. Cesare Marullo, per abbellire la Cattedrale fece demolire tutti gli altari addossati alle colonne e trasferì le reliquie di San Cosma nella Cappella dell’Immacolata.
Il giorno 27 novembre 1736 venne eseguita una ricognizione delle reliquie, che tolte dall’altare dell’Immacolata sono state spostate in quello del Beato Pietro Geremia, e nel 1737, il suo nome fu iscritto nel Proprio della diocesi di Palermo. Nel calendario diocesano del 1771 fu iscritto alla data del 12 settembre.
Su richiesta dell’Arcivescovo di Palermo mons. Michelangelo Celesia, nell’anno 1887 il pontefice Leone XIII confermò il culto reso al Vescovo Cosma da tempo immemorabile e concesse l’ufficio e la messa in suo onore.
Il 10 dicembre 1909 l’Arcivescovo Alessandro Lualdi prelevò le Reliquie di S. Cosma e le ripose nella Cappella della Sacrestia dei Canonici, ma il 22 dicembre dello stesso anno furono portate nella Cappella del Palazzo Arcivescovile. Infine nell’anno successivo trovarono la loro collocazione definitiva nel nuovo altare della Cappella delle reliquie.
Il santo vescovo Cosma è stato celebrato nella chiesa palermitana fino al 1975. Anche se dopo la revisione del calendario del 1976, il suo nome fu espunto, San Cosma vescovo è ricordato ancora oggi nel proprio della diocesi di Cartagine nel giorno 12 settembre.
Autore: Mauro Bonato
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