Napoli, 23 febbraio 1816 - Resina, Napoli, 25 ottobre 1857
Il 23 giugno 1842 entrò nel monastero di Santa Monica di Resina in provincia di Napoli, popolarmente chiamato delle "Mantellate". All’interno della comunità, nel corso degli anni divenne la maestra delle educande e delle novizie. Venne eletta anche priora, incarico che le consentì di apportare significative riforme materiali e spirituali nell’ambito della vita monastica.
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Angela Arenare nacque il 23 febbraio 1816 dal medico chirurgo Fortunato e Chiara Franzese.
Cresce in una famiglia borghese e fin dall’infanzia ebbe alcune esperienze mistiche straordinarie.
Angela all'età di cinque anni, come narrò al suo confessore dal 1838, don Vincenzo Maria Longo, le apparve per la prima volta la Madonna con Gesù Bambino che le predisse che sarebbe diventata una religiosa che avrebbe contratto le nozze mistiche spirituali con suo Figlio, il Cristo crocifisso.
Dal 1834 ebbe quale direttore spirituale, don Agnello Coppola, un sacerdote che morirà in concetto di santità nel 1876. In quell’anno il venerdì le apparivano le stimmate sulle mani, sui piedi e sul fianco e inoltre sentiva la puntura della corona di spine sulla testa.
A soli diciotto anni, il suo direttore spirituale acconsentì che Angela s’iscrivesse al Terz’Ordine dei Servi di Maria permettendole di vivere in famiglia. Così con il benestare del cardinale arcivescovo di Napoli, Filippo Caracciolo, a vent’anni, il 23 settembre 1836 Anna divenne una terziaria, entrando a far parte di quella schiera numerosa di “suore domestiche” che trascorreva le sue giornate all’insegna della preghiera, della penitenza, della mortificazione e alla partecipazione alla Passione di Cristo.
Dopo che padre Vincenzo Maria Longo divenne il suo nuovo confessore accompagnò la giovane terziaria nella sua decisione di lasciare il mondo per il chiostro.
Il 23 giugno 1842, si realizzò il suo sogno di entrare nel monastero di Santa Monica di Resina in provincia di Napoli, popolarmente chiamato il convento delle "Mantellate". All’interno della comunità, nel corso degli anni divenne la maestra delle educande e delle novizie. Venne eletta anche priora, incarico che le consentì di apportare significative riforme materiali e spirituali nell’ambito della vita monastica.
Le sue stimmate erano divenute invisibili, come aveva richiesto al Signore, mentre altri fenomeni soprannaturali, quali facoltà profetiche, bilocazione, estasi, matrimonio mistico, comunione spirituale, attirarono molti fedeli al monastero che la consideravano suor Maria Giuliana del Santissimo Sacramento una "santa vivente".
Una delle sue peculiarità era fu quella di chiedere al Signore la guarigione delle persone, facendo ricadere su lei stessa le loro malattie. Pare che questo si sia verificato diciannove volte durante il colera che colpì la città partenopea negli anni 1836-1837 e il popolo la venerava perché riteneva che la monaca avesse eliminato il colera.
Inoltre si narra che la stessa grazia di assorbire la sua malattia sia capitata anche alla figlia del marchese Vigo, che l’aveva ospitata nel 1857 a Resina.
Morì in concetto di santità, a soli quarantun anni, a Resina, il 25 ottobre 1857.
Le sue spoglie inizialmente erano conservate nel monastero di Santa Monica a resina. Nel 1953 furono trasferite nella chiesa dei Servi di Maria di San Pietro in Majella a Napoli, e una reliquia del suo sangue non coagulato è conservata nella chiesa del capoluogo partenopeo di San Girolamo.
Nel 1885, il padre dell’oratorio di Napoli Gioacchino Taglialatela, pubblicò la sua biografia “La vita della serva di Dio Suor Maria Giuliana del SS. Sacramento nata Arenare”.
Il processo per la sua beatificazione
Il processo canonico è stato introdotto da Tommaso Pedicini, e il 29 aprile 1898 è la data dell’introduzione de della causa della beatificazione è avvenuta il 29 aprile 1898
Il decreto sulla validità dei processi informativi e apostolici è stato emesso il 23 marzo 1927. Dopo questa data non risultano ulteriori passi in avanti della Causa.
PREGHIERA
O Sacramentato Gesù, fonte di ogni santità e sorgente di tutte le virtù,
noi vi supplichiamo umilmente di glorificare in terra la vostra Serva Suor M. Giuliana,
e di concedere a noi di seguire i suoi esempi onde possiamo con Lei
venire a godere per sempre in cielo della beata visione di Dio.
Così sia.
Padre, Ave, Gloria
Autore: Mauro Bonato
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