Sisto Brioschi nacque a Milano intorno al 1404. Era appena sedicenne quando, conquistato da una predica di san Bernardino da Siena, chiese di vestire il saio dei frati minori nel convento di Sant'Angelo, fondato a Milano proprio dal grande senese. L'antico Sant'Angelo era un enorme convento con più chiostri, non lontano dall’attuale Stazione Centrale.
Dopo l'ordinazione sacerdotale, nel 1436 fra Sisto fu inviato al convento di S. Francesco di Mantova dove rimase per il resto della vita. Fin dal noviziato visse con intensità il carisma francescano distinguendosi in una sapiente direzione delle anime. Ricoprì più volte la carica di Guardiano (responsabile) e si diffuse in città la notizia dei suoi “colloqui” con Gesù e con sant'Andrea. Fra i suoi discepoli più illustri i francescani b. Ludovico Gonzaga e b. Bernardino da Feltre che lo sostenne nella fondazione del locale Monte di Pietà, nato per contrastare la piaga dell’usura. Fu consigliere del marchese Ludovico Gonzaga nella politica di equilibrio fra il Ducato di Milano e la Serenissima, e della consorte Barbara di Brandeburgo.
Fra Sisto fu prodigo verso poveri, malati e verso i carcerati, che visitò regolarmente. Fu attivo come Commissario nel 1481 nella Crociata indetta da Sisto IV contro i Turchi che avevano conquistato Otranto e martirizzato gli Ottocento Santi Martiri.
Una descrizione dei suoi ultimi anni di vita l’abbiamo dalle cronache: “anziano e senza nessuna carica in convento, girava per le strade a mendicare pane, vino e legna per i frati del convento, portando pesanti bisacce sulle spalle. Quando vi era qualche ospite o pellegrino in convento, lavava loro i piedi, li serviva a tavola ed era disponibile ad ogni umile servizio nella comunità. Con cuore e sentimenti fraterni serviva gli ammalati in tutte le loro esigenze”. “Non scrisse libri, non compose opere d’arte, non fu fondatore di movimenti, eppure il Beato fu un esempio per la città di Mantova”, " Con viscere di fraterno amore serviva agli infermi, non sdegnava di pulire con le proprie mani anche i vasi più immondi vincendo la naturale ripugnanza. "
Morì a Mantova il 22 novembre 1486 con fama di santo, invocato per ottenere grazie e guarigioni. I Marchesi Gonzaga vollero venisse sepolto nel Mausoleo di famiglia. Sue reliquie furono conservate fino a tempi recenti nella Provincia Veneta dei Frati Minori, il corpo fu poi traslato nel 1909 nel Santuario di Sant’Antonio di Milano per volontà di San Pio X, oggi presso l'altare di Santa Chiara. Il culto “ab immemorabili” fu confermato il 9 ottobre 1912.
PREGHIERA
O Padre,
che nel beato Sisto ci hai dato
una lucente stella per l’estrema povertà,
la compiuta obbedienza, l’infuocata carità,
l’orazione continua e la sapiente guida delle anime,
ti preghiamo:
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di camminare umili e fedeli,
imitandone gli esempi e le virtù.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Autore: Daniele Bolognini
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