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Santa Massima Venerata a Frejus
Festa:
16 maggio
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VII sec. (?)
Nata e cresciuta a Callian, presso Antibes, si ritirò a vivere da eremita, dedicandosi interamente alla preghiera e alla contemplazione. Secondo altre fonti, avrebbe ricoperto il ruolo di badessa in un monastero durante il VII secolo. La sua figura è legata a San Torpete, con cui condivideva un'amicizia profonda, sin dall'infanzia. La leggenda narra che entrambi fondarono un monastero ciascuno, uno di fronte all'altro, sulle rive della baia di Antibes. Un legame spirituale li univa a tal punto che, quando uno dei due si trovava in difficoltà, l'altro ne era miracolosamente informato e accorreva in suo soccorso. Morirono insieme, quasi in contemporanea, e furono sepolti, uno a Saint-Tropez e l'altra a Callian.
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Nel Martirologio Romano è detto che Massima divenne famosa per molte virtù e quindi dormì in pace. Di lei non si conosce nulla, ma il suo culto è particolarmente antico.
Nata e allevata a Callian presso Antibes, ella si sarebbe ritirata a vivere da eremita. Secondo altri sarebbe stata badessa di un monastero durante il sec. VII. Pierre Candin (?) nel 1143 fece deporre il presunto corpo di Massima in un cofano, con vari oggetti femminili ritrovati nella sua tomba. Nel 1519 il culto fu riconosciuto da dieci cardinali che accordarono alla chiesa di Nostra Signora di Callian, custode delle reliquie di Massima, un'indulgenza. Con un atto depositato negli archivi di Aix-en-Provence, in data 27 novembre 1675 la santa divenne patrona di Fréjus. Il monastero e la chiesa che ella avrebbe fondati sarebbero stati distrutti dai Saraceni nel sec. VIII.
Due chiese parrocchiali sono dedicate a Massima, nel villaggio dello stesso nome e a Sainte-Maxime-du-Canet, presso Fréjus. Il culto si diffuse fino al Friuli.
La leggenda dice che Massima fu amica di s. Torpete (fr. Tropez) e la posizione dei villaggi che portano i loro nomi, da un lato e dall'altro della baia di Antibes, è probabilmente all'origine di una gentile leggenda narrata nel florilegio provenzale, ed è in quella lingua che bisognerebbe leggere la poesia a loro dedicata: Massima e s. Torpete, bambini, vivevano l'una accanto all'altro, l'uno proteggendo l'altra. Massima edificava Torpete il quale si era innamorato, come si può essere innamorati in Provenza, di quella bella bimba bruna, vivace e delicato fiore del paese.
Divenuti adulti, Torpete chiese la mano della sua piccola amica, ma questa si era già votata a Dio. Si separarono e ognuno di essi fondò un monastero nei due punti opposti della baia che aveva vegliato sui primi sorrisi della loro infanzia. Quando una pena troppo grave assaliva il cuore del santo o quando la grazia si ritirava dall'anima di Massima l’altro era sempre avvisato dell'angoscia che soffriva l'amico e, tendendo una bianca vela, Torpete andava a confortare Massima o Massima andava da Torpete fino al giorno in cui compresero che stavano per morire: si incontrarono a metà cammino e morirono insieme. I loro discepoli li seppellirono, l'uno a Saint-Tropez, l'altra a Callian.
Si è anche detto che Massima era una sorella di s. Agostino, cosa che fa pensare che la tradizione l'abbia fatta vivere nel IV sec.; ma non bisogna confonderla con santa Massima d'Africa.
Nel sec. XVI i principi della casa di Grasse la reclamarono come appartenente alla loro famiglia.
È festeggiata a Fréjus e nella diocesi il 16 maggio.
Autore: Marie-Odile Garrigues
Fonte:
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