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La notizia circa la sua esistenza è fornita dal de Saussaye che riporta San Lupino confessore a Carcassonne, il cui corpo è conservato nella cattedrale di San Nazario, la cui memoria era celebrata ogni anno il martedì precedente l’Accensione. Anche Gerardo de Vic nel suo testo del 1667 riferisce che quando il vescovo di Carcasson, mons. Cristoforo de Lestang aveva fatto aprire la cassa dove erano conservate le reliquie di san Lupino, aveva rinvenuto un documento che dove si documentava che si era proceduto all’elevazione del corpo di San Lupino canonico nell’anno 851 da parte del vescovo Liviula.
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La principale fonte di informazioni su San Lupino (Lupin) è il "Corollarium ad Supplementum Martyrologii Gallicani" di de Saussaye. In quest'opera, datata al XVII secolo, San Lupino è menzionato come confessore a Carcassonne e si specifica che il suo corpo è conservato nella cattedrale di San Nazario. Inoltre, de Saussaye precisa che la sua memoria era celebrata ogni anno il martedì precedente l'Ascensione.
La testimonianza di de Saussaye è corroborata da altri studiosi, tra cui Gerardo de Vic. Nel suo testo del 1667, de Vic riporta un evento significativo: durante l'episcopato di Cristoforo de Lestang, la cassa contenente le reliquie di San Lupino fu aperta. All'interno fu rinvenuto un documento che attestava l'elevazione del corpo del santo, avvenuta nell'anno 851 ad opera del vescovo Liviula.
In passato, la festa di San Lupino era celebrata il lunedì o il martedì prima della festa dell'Ascensione. Tuttavia, nel corso del tempo, la data è stata fissata al 30 aprile. Ancora oggi, San Lupino è venerato nella diocesi di Carcassonne e la sua memoria è ricordata con celebrazioni liturgiche e momenti di preghiera.
Autore: Franco Dieghi
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