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Pescaglia, Lucca, 18 maggio 1652 - Viterbo, Italia, 18 marzo 1714
Nella congregazione ricoprì l’ufficio di sacrista, maestro dei novizi e per sei anni sottopriore. E' ricordato come un religioso, dotato di un singolare spirito di abnegazione e di umiltà, che si occupava senza riserve ai poveri e agli infermi. Devoto al Santissimo Sacramento, insegnava ai novizi come raggiungere la perfezione attraverso “la via dell’Amore”.
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Giovanni Domenico Lucchesi nacque il 18 maggio 1652 a Pescaglia in provincia di Lucca da Paolino e Giovanna. Era l’ultimo di quattro figli in una famiglia di umili origini di contadini.
Nel 1660 ricevette la. Cresima dalle mani del vescovo di Lucca, il cardinale Girolamo Bonvisi.
Il giorno 1 febbraio entrò tra i Carmelitani della congregazione mantovana, nel convento di Selve presso Firenze.
Tre settimane dopo ricevette l’abito religioso a Lucca e venne mandato a Ferrara per completare il noviziato.
Fece la sua professione religiosa il 6 marzo 1671 e poi rimasto in quella città, cinque anni dopo è stato ordinato sacerdote il 30 maggio 1676.
Dopo l’ordinazione sacerdotale fu assegnato al convento di San Giovanni Battista a Viterbo dove voi rimase fino alla morte per ben trentotto anni.
Nella congregazione ricoprì l’ufficio di sacrista, maestro dei novizi e per sei anni sottopriore.
Padre Lucchesi è ricordato come un religioso, dotato di un singolare spirito di abnegazione e di umiltà, che si occupava senza riserve ai poveri e agli infermi. Divenne il confessore straordinario in alcuni monasteri femminili, tra cui quello di Sant’Agostino di Viterbo.
Trattenne un rapporto costante rapporto epistolare con molte persone che spronava al sacrificio e all’unione con Dio attraverso la lettura spirituale, l’orazione mentale e la rassegnazione al divino volere.
Una delle sue caratteristiche era la devozione per il Santissimo Sacramento e l’insegnamento ai novizi per raggiungere la perfezione attraverso “la via dell’Amore”.
Stimato predicatore, si tramanda che fosse favorito con il dono della profezia.
Padre Lucchesi è stato anche consigliere del vescovo della diocesi di Viterbo, mons. Andrea Santacroce e lasciò varie lettere di contenuto spirituale, delle quali una cinquantina vennero pubblicate ed alcuni opuscoli di contenuto ascetico.
Morì in concetto di santità il 18 marzo 1714. Padre Giovanni Domenico Lucchesi è stato sepolto nella chiesa della Congregazione Carmelitana di Mantova a Viterbo, e il 2 marzo 1908 i suoi resti furono traslati a Roma nella chiesa della Traspontina, ai piedi dell’altare dei Santi Pietro e Paolo.
Il processo di beatificazione
A distanza di solo tre anni dalla morte, in Viterbo e a Lucca venne aperto il processo informativo per la sua beatificazione.
Nella diocesi di Viterbo il processo fu promosso dal vescovo mons. Michelangelo Conti, futuro Innocenzo XIII.
Il 13 febbraio 1734 è stato aperto il processo apostolico a Roma e tra i testimoni ci fu la marchesa Olimpia Maidalchini de Ottieri e il padre Andrea Maidalchini, marchese di Ripalta.
La causa si interruppe nell’anno 1737 e fu ripresa nel 1907, per poi fermarsi nuovamente nel mese di novembre 1913.
PREGHIERA
O Dio Padre, Figlio e Spirito Santo,
che attraverso il tuo servo
ven. Giovanni Domenico Lucchesi, carmelitano,
ricordi a noi uomini e donne del Duemila
l’importanza della preghiera fatta con fiducia,
dell’umiltà vissuta per amore
e di una seria vita sacramentale,
ti preghiamo, per sua intercessione,
di ascoltare le nostre preghiere
e di concederci per sua intercessione,
se è tuo volere la grazia
di cui abbiamo tanto bisogno
nel momento presente ...
Amen.
Autore: Mauro Bonato
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