Oceano Atlantico, 3 luglio 1813 - Pan de AzĂșcar, Maldonado, Uruguay, 6 maggio 1881
Jacinto Vera y Durán nacque il 3 luglio 1813 a bordo di una nave nell’oceano Atlantico, perché i suoi genitori stavano emigrando verso l’Uruguay. Cresciuto nella fede grazie alla madre e ai frati francescani, si sentì chiamato molto giovane al sacerdozio. Ordinato il 5 giugno 1841, nel 1859 divenne Vicario Apostolico di Montevideo. Promosse il rinnovamento spirituale dei sacerdoti e, dal 25 aprile 1860 al gennaio 1861, intraprese un viaggio missionario attraverso tutta la nazione per poter incontrare le persone e per predicare la parola di Dio. Intervenuto per difendere la Chiesa nei confronti delle ingerenze del governo civile, gli venne comminato l’esilio, che trascorse a Buenos Aires dal 1862 al 1863. Fu nominato vescovo il 22 settembre 1864 e ordinato il 16 luglio 1865. Tornato in patria nel 1871, si adoperò per far cessare la guerra civile; ottenuta la pace, riprese con più slancio l’attività missionaria, aiutato dall’arrivo di nuove congregazioni religiose. Nel 1878 fu nominato primo vescovo della diocesi di Montevideo, di recente fondazione. Morì tre anni dopo, il 6 maggio 1881, durante una missione a Pan de Azúcar: la pioggia aveva definitivamente minato il suo fisico, debole a causa dell’età e dei problemi di salute. Fu beatificato il 6 maggio 2023 nello Stadio Centenario di Montevideo, sotto il pontificato di papa Francesco. I suoi resti mortali sono venerati nella cattedrale di Montevideo.
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Nato in una famiglia di emigranti
Jacinto Vera y Durán nacque il 3 luglio 1813, a bordo di una nave nell’Oceano Atlantico, da Gerardo Vera e Josefa Durán, che, partiti dalle isole Canarie con gli altri loro quattro figli, stavano emigrando verso l’Uruguay. Il piccolo Jacinto fu battezzato durante una sosta della barca nella cattedrale di Nostra Signora degli Emigranti (Nossa Senhora do Desterro), a Florianópolis in Brasile.
Dopo lunghe peregrinazioni, la famiglia Vera visse in una fattoria in affitto ad Abra del Mallorquín. Nel 1826 si trasferì nei pressi di Toledo, dove acquistò una casa e il relativo terreno da coltivare. Jacinto fece la prima comunione nella chiesa di Nostra Signora del Carmen, chiamata Doña Ana.
La vocazione
Nel 1832 sentì la vocazione al sacerdozio. Dal 1836 al 1841 fu allievo del Collegio dei Gesuiti di Sant’Ignazio, poi del Seminario di Buenos Aires, dove si fece apprezzare per la sua intelligenza, il suo carattere allegro e la sua devozione.
Dopo aver ricevuto il diaconato il 28 maggio 1841, fu ordinato sacerdote il 5 giugno dal vescovo di Buenos Aires, monsignor Mariano Medrano y Cabrera. Il 6 giugno don Giacinto celebrò la sua Prima Messa nella chiesa del monastero delle Domenicane di Buenos Aires, prima di ritornare in Uruguay.
Vicario apostolico e missionario nel suo paese
Il 4 ottobre 1859 fu nominato Vicario apostolico di Montevideo. Entrato in carica il 14 dicembre, s’impegnò fin dall’inizio per il rinnovamento e la crescita spirituale dei sacerdoti, convocandoli tutti per gli Esercizi Spirituali nel gennaio 1860.
Dal 25 aprile 1860 al mese di gennaio 1861 intraprese un viaggio missionario attraverso tutta la nazione, per poter incontrare le persone e per predicare la Parola di Dio.
L’esilio e l’ordinazione episcopale
Quando a Montevideo, avversato dalla massoneria, sorsero alcune complicazioni, fu costretto all'esilio a Buenos Aires, dall’8 ottobre 1862 al 23 agosto 1863. Il presidente dell’Uruguay, Venancio Flores, gli fece l’offerta di ritornare nella sua nazione.
Al suo ritorno, don Jacinto fu accolto con grande aspettativa, tanto che il presidente ad interim, Atanasio Aguirre, chiese a papa Pio IX di nominarlo vescovo. Il pontefice, alla luce di questa richiesta, lo nominò, il 22 settembre 1864, vescovo titolare di Megara. L’ordinazione episcopale avvenne il 16 luglio 1865.
Un lungo viaggio in Europa e in Terra Santa
Nel 1867 monsignor Vera partì alla volta di Roma, per partecipare al XIX centenario della morte di san Pietro. Fu quella l’occasione che gli permise un lungo viaggio in Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Dopo essersi recato in Terra Santa, nel 1869 ritornò a Roma per partecipare al Concilio Vaticano I, dove rimase fino al 1870.
Uomo di pace aiutato dai religiosi
Ritornato in Uruguay, nel mese di luglio 1871 monsignor Vera svolse una missione di pace tra il generale Timoteo Aparicio e il presidente Lorenzo Battle y Grau. Fallita la mediazione si arrivò alla guerra civile, detta rivoluzione delle Lance perché, per l’ultima volta, furono adoperate quelle armi durante un conflitto.
Monsignor Vera, nel 1875, consacrò il Paese al Sacro Cuore di Gesù. Inoltre sostenne il ritorno nel paese dei Gesuiti, che dal 3 settembre 1872 poterono aprire la loro casa a Montevideo. Il 16 dicembre 1876 fece arrivare anche i Salesiani di Don Bosco.
Gli ultimi anni e la morte
Il 15 luglio 1878 concluse la sua missione di Vicario Apostolico, per la nomina a vescovo titolare di Montevideo, dopo l’istituzione della diocesi. Morì tre anni dopo, il 6 maggio 1881, a Pan de Azúcar di Maldonado, durante la predicazione di una missione.
Ai suoi funerali parteciparono centinaia di persone che lo avevano conosciuto quale sacerdote e pastore santo.
La causa di beatificazione fino al decreto sulle virtù eroiche
La causa di beatificazione di monsignor Vera fu promossa dalla diocesi di Montevideo. L’Inchiesta diocesana, aperta il 27 luglio 1935 e chiusa nel 1942, ottenne il decreto di validità giuridica il 28 febbraio 1992.
Il 21 novembre 2012 fu consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi la “Positio super virtutibus”. Dopo la sessione dei Consultori Storici del 19 febbraio 2013, si tenne quella dei Consultori Teologi del 18 settembre 2014 e la sessione ordinaria dei Cardinali e Vescovi, con l’approvazione delle virtù eroiche.
Il 5 maggio 2015, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con il quale monsignor Vera veniva dichiarato Venerabile.
Il miracolo per la beatificazione
La postulazione della sua causa ha preso in esame, come possibile miracolo per ottenere la sua beatificazione, la guarigione di María del Carmen Artagaveytia Usher. A quattordici anni, dopo un’operazione di appendicite, le insorse un’infezione che nel giro di poco tempo si aggravò. Suo padre Mario Artagaveytia era un famoso medico chirurgo; tuttavia, né lui, né i migliori medici del tempo poterono curarla, tanto più che non era ancora stata scoperta la penicillina.
Uno zio, Rafael Algorta Camusso, portò alla ragazza un santino con una reliquia di monsignor Vera, chiedendole di applicarla sulla ferita dell’operazione. Lei e la sua famiglia pregarono fiduciosamente chiedendo l’intercessione dell’allora Servo di Dio.
L’8 ottobre 1936, la notte dello stesso giorno in cui María del Carmen aveva ricevuto il santino, smise di avere i fortissimi dolori che aveva accusato dall’operazione in poi; cessò anche la febbre. Il mattino dopo, la ragazza si riprese del tutto. Suo padre e un collega, il dottor García Lagos, portarono le prove mediche dell’asserita guarigione.
Il caso della presunta guarigione era già stato sottoposto alle autorità ecclesiastiche poco dopo l’accaduto, ma nel 2017 si riprese a studiarlo. Venne prodotta un’ampia relazione medica, confermata dalle testimonianze dei figli di María del Carmen, morta nel 2010, a ottantanove anni. Essi attestarono, tra l’altro, che la madre aveva tenuto per tutta la vita, sul suo comodino, l’immagine con reliquia che le era stata regalata.
Verso la beatificazione
L’8 novembre 2019 fu emesso il decreto di validità giuridica e il 14 maggio 2020 venne presentato il Summarium per i periti medici d’ufficio. La Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi, riunita il 7 ottobre 2021, riconobbe che la guarigione presentata era stata rapida, completa, duratura e scientificamente inspiegabile. L’8 marzo 2021 il congresso dei Consultori Teologi confermò il legame tra l’asserita guarigione e l’invocazione a monsignor Vera.
Il 17 dicembre 2022, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto relativo al miracolo.
La Messa col Rito della Beatificazione di monsignor Vera fu celebrata il 6 maggio 2023 nello Stadio Centenario di Montevideo, presieduta dal cardinal Paulo Cezar Costa, arcivescovo metropolita di Brasilia.
Autore: Mauro Bonato ed Emilia Flocchini
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