Sassocorvaro, Pesaro, 21 marzo1878 - Sassocorvaro, Pesaro, 13 giugno 1938
Delegato vescovile e vicario generale per ventisei anni di Urbania. Nel capitolo della cattedrale ebbe l’incarico di canonico teologo, penitenziere e preposto. Inoltre è stato il rettore del seminario per oltre vent’anni. Fondò in diocesi l’Azione cattolica e varie associazioni femminili. Ebbe molta cura per la catechesi dei fanciulli, per le vocazioni sacerdotali e religiose, per le missioni, per l’Università Cattolica e per l’Opera dei Ritiri.
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Domenico Bartolomei nacque il 21 marzo 1878 a Sassocorvino, in provincia di Pesaro, da due pii e nobili genitori. Era il terzo di dodici figli.
Molto giovane venne messo nel collegio di Strada ad Arezzo, con il fratello maggiore. Sentendo la propria vocazione al sacerdozio, dopo la terza classe di ginnasio, completo i suoi corsi nel seminario diocesano di Urbania. Dopo aver completato il liceo e i corsi di teologia è stato ordinato sacerdote a Pesaro il 20 settembre 1900.
Celebrò la sua prima messa il 25 settembre nella Cappella Borghese di Santa Maria Maggiore a Roma, di fronte all’immagine di Maria Santissima “Salus populi romani”.
Nello stesso anno entrò nel Pontificio collegio Leonino di Roma dove si laureò in Diritto Canonico e Civile. In collegio ebbe quale guida il futuro cardinale Luigi Lavitrano.
Al termine degli studi tornò ad Urbania, dove seppe conquistarsi la stima e la fiducia dei suoi superiori, tanto da nominarlo vicario generale della diocesi a soli ventotto anni, e poco dopo anche vicario capitolare.
Domenico Bartolomei è stato per quasi ventisei anni delegato vescovile e vicario generale del vescovo mons. Baccini.
Nel capitolo della cattedrale ebbe l’incarico di canonico teologo, penitenziere e preposto. Inoltre è stato il rettore del seminario per oltre venti anni e e per molti anni solo professore.
Ebbe una cura particolare per i monasteri di clausura femminili della città delle benedettine, delle clarisse e delle Serve di Maria.
Inoltre è ricordato da tutti come direttore spirituale delle anime mediante il sacramento della confessione.
Nella diocesi fu il pioniere e il fondatore dell’Azione cattolica e di varie associazioni femminili.
Ebbe molta cura per la catechesi dei fanciulli, per le vocazioni sacerdotali e religiose, per le missioni, per l’Università Cattolica e per l’Opera dei Ritiri.
Nel 1925 partecipò al grande convegno dei sacerdoti sulla devozione al Sacro Cuore che si svolse a Loreto e dove conobbe padre Mathro Grawley, l’apostolo del Sacro Cuore.
La carità di don Domenico era proverbiale, tanto che nel 1932 realizzò un “magazzino” per raccogliere viveri da distribuire ai bisognosi. Amava e accoglieva chiunque, “soccorreva, consolava, confortava ed era sempre disponibile per i suoi confratelli”.
Oltre ad essere uomo della carità, era un uomo di preghiera che aveva un’intensissima “pratica spirituale”. Passava le ore davanti al Santissimo, recitava il rosario raccomandandolo a chiunque con la frase “la Madonna ci penserà”.
Domenico Bartolomei morì in concetto di santità nell’ospedale di Sassocorvaro, il 13 giugno 1938.
Grande fu l’affluenza di popolo nel visitare la salma del santo sacerdote. Per due giorni confratelli, figli spirituali e una moltitudine di popolo vennero a visitare i suoi resti mortali.
Ancor oggi è ricordato come una perla del clero urbaniese e come un uomo esempio di cristiane e sacerdotali virtù.
Attualmente i suoi resti riposano nella cappella della Madonna nella cattedrale di Urbania.
Il processo per la beatificazione di Domenico Bartolomei, promosso dall’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, ottenne il nulla osta il giorno 1 giugno 1979 e dopo i processi diocesani il decreto di validità è stato emesso il 17 ottobre 1992.
Autore: Mauro Bonato
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