VII sec.
Donna franca di origine nobile, visse nel VII secolo. Dopo la morte del marito e la perdita dei figli, si ritirò a vita reclusa a Marœuil-lex-Arras, dove operò numerosi miracoli, tra cui il far sgorgare una fonte d'acqua durante una grave siccità. Morì verso la fine dell'VIII secolo e fu sepolta nella chiesa di Sant'Amando. Le sue reliquie, oggetto di culto per i tanti prodigi che avvennero sulla sua tomba, furono elevate nel 1081 e traslate nel 1288.
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Santa Bertilia (Bertille o Bertilla) è una reclusa vissuta nel sec. VII.
Poche sono le notizie che riguardano questa santa.
Si ritiene fosse una donna molto pia e caritatevole di origine franca, figlia di Ricomero e di Gertrude, signori degli Atrebati.
Dopo la morte del marito, il nobile Gutlando, forse un signore dell’Alvernia, essendo senza figli decise di distribuire tutti i suoi beni ai poveri della Chiesa, trattenendo solo una modesta abitazione e vivendo in continua preghiera.
Bertilia decise di vivere la propria vita da reclusa a Marœuil-lex-Arras, nella regione dell’Alta Francia, accanto alla chiesa di Sant’Amando, che aveva fatto costruire in suo onore dopo aver venduto tutte le sue proprietà.
La tradizione vuole che durante una grave siccità, la santa Bertilla dopo aver pregato con i contadini, percosse il suolo con il suo bastone e fece sgorgare una fonte d’acqua.
Sappiamo che alla sua morte, avvenuta verso la fine del secolo VIII, (687 o 697) Bertilia è stata sepolta nella chiesa di Sant’Amando.
In merito alle sulle sue reliquie, sappiamo che nel 1081 c’è stata la loro elevazione e nel 1288 la traslazione nel 1288. Le sue reliquie della santa furono oggetto di culto grazie ai tanti miracoli che avvennero sulla sua tomba.
La festa per santa Bertilia è stata fissata nel giorno 3 gennaio.
Autore: Mauro Bonato
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