Sacramento, Brasile, 22 settembre 1899 - Guaratingueta, Brasile, 21 luglio 1987
Sacerdote professo della Congregazione del Santissimo Redentore; fu animato da uno straordinario spirito missionario e amava stare tra la gente. Suscitò diverse vocazioni e compì numerosi viaggi missionari con la statua della Madonna Aparecida, raggiungendo diverse zone del Brasile. I messaggi di fede, speranza e carità venivano ascoltati nei luoghi più lontani e molta gente si rivolgeva a lui per consigli e aiuti. Papa Francesco l'ha dichiarato Venerabile il 5 agosto 2022.
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Il Venerabile Servo di Dio Vittorio Coelho de Almeida nacque il 22 settembre 1899 a Sacramento (Minas Gerais, Brasile). Nel 1911 entrò nel Collegio dei Padri Redentoristi ad Aparecida. Al termine degli studi superiori trascorse l’anno di noviziato a Perdões, dove emise la prima professione religiosa il 2 agosto 1918.
Realizzò gli studi di filosofia ad Aparecida e poi fu inviato a Gars am Inn in Baviera (Germania). A causa della tubercolosi, dovette interrompere gli studi. Ripresosi in salute, proseguì gli studi teologici. Il 9 settembre 1921 emise la professione perpetua e, il 5 agosto 1923, fu ordinato sacerdote.
Rientrato in Brasile nel 1924, esercitò il ministero sacerdotale in varie comunità redentoriste. Nel 1940, mentre si trovava a Ribeirão Preto, fu colpito di nuovo dalla tubercolosi, che si presentò questa volta con grande aggressività. Ricoverato a Campos do Jordão, la convalescenza si protrasse per quasi quattro anni. Dal 1947, si rese disponibile a collaborare nelle trasmissioni di una emittente radiofonica locale con interventi di carattere spirituale.
Nel 1948, rimessosi in salute, fu trasferito ad Aparecida, al servizio pastorale del santuario. Egli si servì anche del mezzo radiofonico, di cui si era già impratichito nel periodo della malattia. Il Servo di Dio fu prima membro dell’equipe di “Radio Aparecida” sin dall’inizio delle trasmissioni nel 1951, ne divenne vicedirettore nel 1958 e direttore generale nel 1965. In tale ruolo fu impegnato per promuovere la qualità dei programmi e lo sviluppo del mezzo di comunicazione al servizio dell’evangelizzazione.
Nel 1969, le trasmissioni di “Radio Aparecida” furono sospese per disposizione governativa del regime militare che giudicò sovversivo il suo discorso nella rubrica “Le lancette mostrano l’infinito” del 1º gennaio, commentando la “Dichiarazione dei Diritti Umani”.
Egli si adoperò anche a diffondere ed illustrare gli insegnamenti del Concilio Vaticano II.
Nel 1984 ricevette il riconoscimento di cittadino onorario dello stato brasiliano di Spirito Santo.
Morì a Guaratinguetá (São Paulo, Brasile) il 21 luglio 1987, a causa di un edema polmonare.
Il Venerabile Servo di Dio fu animato da uno straordinario spirito missionario e amava stare tra la gente. Suscitò diverse vocazioni e compì numerosi viaggi missionari con la statua della Madonna Aparecida, raggiungendo diverse zone del Brasile. Utilizzò “Radio Aparecida” come strumento di evangelizzazione. L’emittente riscuoteva grande successo e la conduzione dei programmi gli consentì di essere molto apprezzato per la semplicità nel comunicare. I messaggi di fede, speranza e carità venivano ascoltati nei luoghi più lontani e molta gente si rivolgeva a lui per consigli e aiuti. Nonostante tale notorietà rimase umile. Malgrado ciò, suscitò le gelosie di alcuni confratelli e di alcuni esponenti del clero locale che cercarono di ostacolarne l’opera.
La fama di santità, già presente in vita, si è ulteriormente sviluppata dopo la sua morte in tutto il Brasile.
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