Elgueta, Spagna, 30 dicembre 1899 - Lima, PerĂ¹, 30 dicembre 1966
Della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, primo Vescovo della Prelatura di Moyobamba; la prudenza contraddistinse il suo operato, già negli anni della Guerra Civile spagnola e nel periodo immediatamente successivo, quando, pur non rinnegando le origini basche, si mantenne lontano dalle spinte estremiste. Visse alla presenza del Signore e si prodigò per la salvezza delle anime. Svolse il ministero rimanendo fedele al carisma passionista. Papa Francesco l'ha dichiarato Venerabile il 9 aprile 2022.
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Il Venerabile Servo di Dio Martino Fulgenzio Elorza Legaristi nacque ad Elgueta (Vitoria, Spagna), il 30 dicembre 1899, sesto di otto figli.
Nel 1912 entrò nell’aspirantato passionista di Gabiria e, nel 1916, passò nella comunità di Angosto. Il 7 marzo 1917 emise la professione semplice e, il 12 giugno 1924, quella perpetua. Il 13 luglio successivo ricevette l’ordinazione presbiteriale.
Svolse la sua attività pastorale come Direttore degli studenti a Gabiria, Consigliere Provinciale e Superiore Provinciale, per tre trienni.
Nel 1947 venne eletto Delegato dei Passionisti per l’America e, nel 1949, Amministratore Apostolico della Prelatura di Moyobamba (Perù), di cui fu nominato Prelato il 3 ottobre 1953. Ricevette l’ordinazione episcopale a Lima il 24 febbraio 1954. Esercitò il ministero in un contesto di povertà e grande ignoranza religiosa. Tuttavia, fu un pastore zelante e coraggioso. Visitava spesso le parrocchie, spostandosi alle volte a piedi o a cavallo o in canoa, invitava sacerdoti, religiosi e suore per l’opera di evangelizzazione, ma anche per la difesa della fede cattolica. Promosse la catechesi e l’educazione dei bambini e delle donne. Iniziò la costruzione della cattedrale e di nuove chiese in villaggi e lavorò per la creazione del Seminario. Venne incontro alle necessità dei poveri. Partecipò alle prime Sessioni del Concilio Vaticano II.
Morì a Lima (Perù) il 30 dicembre 1966, in seguito ad uno shock cardiaco.
Il Venerabile Servo di Dio visse alla presenza del Signore e si prodigò per la salvezza delle anime. Svolse il ministero rimanendo fedele al carisma passionista. La prudenza contraddistinse il suo operato, già negli anni della Guerra Civile spagnola e nel periodo immediatamente successivo, quando, pur non rinnegando le origini basche, si mantenne lontano dalle spinte estremiste. Come direttore degli studenti mostrò saggezza e capacità di discernimento. I giovani lo stimavano per la disponibilità e la capacità di ascolto, qualità che lo contrapponevano ai metodi educativi autoritari dei predecessori.
La sua pedagogia basata sulla carità favorì una valida formazione dei religiosi passionisti. Fu un apprezzato confessore e direttore spirituale.
Come Pastore, portò avanti l’opera di evangelizzazione del popolo peruviano con fortezza e carità, noncurante delle difficoltà, in un contesto caratterizzato da povertà materiale e spirituale. Era solito visitare le parrocchie, spostandosi da un luogo all’altro a piedi, a cavallo o in canoa.
Si prodigò per assicurare un’adeguata formazione umana e cristiana ai fedeli. Con spirito missionario, cercò di valorizzare il ruolo del laicato nella vita della Chiesa. Fu un tenace difensore della fede cattolica in un ambiente in cui si stavano diffondendo le sette. Iniziò la costruzione della cattedrale e di nuove chiese in vari villaggi; si impegnò per la realizzazione del Seminario. Non mancò di provvedere alle necessità dei più bisognosi. Fu obbediente e rispettoso dei superiori e delle gerarchie ecclesiastiche, anche quando le loro decisioni gli cagionarono sofferenze. Condusse una vita austera, osservando gli usi penitenziali propri della spiritualità passionista.
La fama di santità perdura tuttora tra la gente che continua ad invocarlo, attribuendo alla sua intercessione grazie e favori.
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