† 17 dicembre 2017
Chiara fin da bambina dimostra una certa sensibilità al soprannaturale. A 7 anni va a chiedere al parroco di fare la Prima Comunione e lui dopo aver parlato con lei, acconsente alla sua richiesta. La certezza dell’amore di Dio verso di lei e verso ciascuna persona sarà testimoniato attraverso fatti d’amore concreti. Aiutare chi è in difficoltà, donare i soldi o i regali ricevuti ai poveri. Quando si presenta il dolore vede in esso Gesù che nell’abbandono si sente separato da Dio e che dà, per Amore, la vita per noi. Scrive ad un’amica che soffre: “Lui ti è sempre vicino, è l’unica persona che può aiutarti veramente. Un consiglio ti dò con tutto il mio cuore: Cerca di non perdere il rapporto con Lui!”. Avendo vissuto in una famiglia affidataria sente il desiderio di diventare assistente sociale. Sa ascoltare i bisogni delle persone che si rivolgono a lei perché “lasciava trasparire accoglienza, ascolto e fiducia nel futuro”. La sua voce rassicurante riportava la pace negli animi scossi di chi parlava con lei. Si sposa e vive la maternità di tre figli che li educa a credere all’amore di Dio anche nelle difficoltà. In una intenzione scrive: “Preghiamo perché i genitori abbiano la consapevolezza che l’eredità più grande che possono lasciare ai loro figli è la convinzione che solo l’Amore di Dio porta avanti ogni cosa”. Si dona in parrocchia e nel Movimento Famiglie Nuove dei Focolari puntando all’amore reciproco. Per un’emorragia cerebrale, a 37 anni, Gesù la chiama in modo improvviso ed inaspettato.
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Chiara bambina
Chiara è una bambina come tante, vivace e con un’allegria contagiosa. Il sorriso è una sua caratteristica costante. Fin da piccola, splende nei suoi occhi un qualcosa che nasce dal di dentro. Se le viene donato un gioco, non c’è in lei il desiderio di tenerlo solo per sé, ma subito lo condivide e così diventa di tutti. All’asilo non prende le cose degli altri, ma con le compagnette punta a costruire un vero rapporto di amicizia. Meraviglia che già a quell’età, abbia una propensione ad amare così sviluppata.
Ha un’amichetta del cuore, di qualche mese più grande di lei, che affettuosamente la chiama “Rara”. Si vogliono bene e, siccome le due famiglie abitano nello stesso immobile si divertono ad andare nel giardino, dove ci sono due piccole altalene per loro.
Ama gli animali, ha infatti una barboncina color champagne con cui si diverte a correre e a giocare a nascondino. Quando fra tre cuccioli le era stato proposto di sceglierne uno, decide per la più gracile, perché secondo lei è più bisognosa di affetto. Curandola con tanto amore, la cagnolina diventa bellissima e ammirata da tutti. A 7 anni Chiara chiede di fare la Prima Comunione, perché sente di voler già bene a Gesù, per cui non vuole aspettare e il parroco, dopo aver parlato con lei, approva. La certezza dell’amore di Dio entra in lei e non la lascerà più. Chiara fa parte di un piccolo coro e cantare per lei è una vera preghiera.
Chiara adolescente
Crescendo, si staglia sempre di più il carattere di Chiara, portato naturalmente alla relazione con gli altri. Nelle sue azioni c’è una radicalità tesa alla donazione di sé. I suoi atteggiamenti sono improntati ad una spontaneità naturale, capace di trasmettere serenità in chi ha di fronte. Ha una grande apertura di cuore, per cui in ognuno cerca di scoprire e favorire la bellezza interiore.
Obbedisce ai genitori e desidera conoscere il loro pensiero, ma quando ha un’idea che ritiene valida non desiste, come in occasione della sua Prima Comunione. E’ molto sensibile ed ha una propensione al soprannaturale. Quando in occasioni particolari riceve dei soldi o regali dai parenti li dona, perché siano venduti e il ricavato dato ai poveri, come quando ha donato gli orecchini per ben due volte e poi li ha ricevuti nuovamente.
Aderisce con immediatezza agli aspetti che toccano la realtà spirituale e in ciò si pone in atteggiamento di “locomotiva” e non di “vagone” che si fa trainare. Durante gli anni della scuola media vive con naturalezza l’attenzione verso i compagni più svantaggiati o trascurati. Se nota un compagno che viene lasciato in disparte dagli altri, cerca di coinvolgerlo, facendogli sentire la sua amicizia oppure se a qualcuno non piace studiare cerca di aiutarlo.
Anche a casa è protesa ad amare e quando vede la mamma stanca la aiuta nelle faccende domestiche. Così con suo fratello se le chiede un favore è sempre pronta a dire il suo sì. Ha la forza di andare contro corrente e quando manifesta agli altri le proprie idee riesce a farsi seguire per la dolcezza con cui condivide il suo pensiero. Parlandoci di lei un’amica scrive: “Chiara ha sempre avuto il desiderio di approfondire ogni aspetto del sentire umano, come fosse una piccola esploratrice dell’animo e del cuore suo e degli altri.”
Tutto ciò è frutto dell’impegno a vivere la spiritualità dell’unità, proposta da Chiara Lubich anche alle ragazzine. Scrive un diario, che continuerà a fare anche da grande, ma a tutt’oggi ne rimangono solo poche pagine.
Chiara adulta
Con le amiche, le cugine e alcune persone Chiara mantiene una corrispondenza epistolare. Nelle letterine piene di affetto e di vicinanza, lei spesso mette alla base del rapporto la realtà di Dio Amore come faro della sua vita. Scrive ad un’amica: “Io sono sempre lì con te, ma con me c’è anche Qualcun altro. Prova a pensare Rachy è molto semplice è Dio.
Anche attraverso il cellulare intrattiene numerosi contatti, anche se con messaggi brevi e profondi. Si impegna senza limiti in varie realtà: sia al lavoro, che con le famiglie della parrocchia o quelle del Movimento dei focolari o con le mamme che hanno figli nello stesso ambiente scolastico. In tutti questi ambiti la sua donazione è senza riserve.
Una caratteristica del suo rapporto con coloro che vivono una certa complessità di vita, è quella di farli sentire persone che Dio ama particolarmente. Sopporta il dolore sia fisico che spirituale senza lamentarsi e lo accetta riconoscendo in esso la presenza di Gesù sulla croce.
Per questo quando ha qualcosa anche di serio tende a minimizzare. Non desidera dare troppa importanza a quanto soffre, mentre invece partecipa con tutta se stessa alle situazioni di sofferenza degli altri. Vive anche dei periodi nei quali la luce viene meno e sperimenta il buio, ma è più forte in lei la capacità di andare oltre e di ricominciare.
Spesso si pone la domanda come poter rispondere all’amore di Dio durante tutta la sua vita. Capisce pian piano che la sua strada è diventare assistente sociale per essere di aiuto a chi ha più bisogno nella società. Già da adolescente parlava di inclusione, accettazione, accoglienza, comprensione profonda.
Chiara e il Movimento dei Focolari
Una volta trasferitasi con la famiglia a Grottaferrata, sui Castelli Romani, Chiara ha la grazia di venire a contatto con alcune prime compagne di Chiara Lubich. Soprattutto Dori la cura in modo particolare, portandola con sé quando va a riposare in una casetta nel bosco.
Proprio in questi anni sta nascendo il Centro Gen4 con lo scopo di far conoscere la spiritualità dell’unità alle bambine e Chiara stessa la invita a farne parte insieme ad un’altra amichetta. Chiara Lubich manifesta il desiderio che le Gen 4 siano in prima fila al Collegamento telefonico mensile con tutto il mondo. Gerta, una focolarina belga, è la loro assistente e, in questa atmosfera ricca d’amore puro vive per oltre due anni e mezzo una straordinaria esperienza di luce.
Chiara Lubich, invitata dalle bambine, va a trovarle alla “Casetta Primavera”. Desidera conoscerle personalmente e anche Chiaretta si fa conoscere. Chiara Lubich, indicando Chiaretta, commenta: “Questa è una popetta un po’ speciale.”
Con la fondatrice del Movimento Chiara intrattiene una fitta corrispondenza. Nelle sue frequenti letterine ha modo di donarle ciò che vive e Chiara Lubich, talvolta le risponde personalmente.
Con l’arrivo dell’adolescenza, per circa un anno, Chiara entra a fa parte del Centro Gen3, ma poi si vede che è meglio per lei essere inserita nella zona dei Castelli insieme a tante altre ragazzine.
In questi anni il desiderio di rispondere con l’amore all’amore di Dio si raffina. Partecipa con gioia alle manifestazioni programmate per questa fascia d’età e non manca di essere presente anche ai Congressi internazionali.
Poco prima di compiere 18 anni partecipa al suo primo Congresso Gen2. È entusiasta e sente che la sua vita è totalmente presa dall’Ideale, per cui le sue scelte sia nel campo del lavoro che in quello della famiglia si orientano con questo fondamento.
Una volta sposata partecipa con il marito ai congressi per la famiglia a Castelgandolfo. Sente la maternità come una grazia del Cielo ed educa i figli, fin da piccoli, ad avere la forza di credere all’amore di Dio anche nelle difficoltà.
Fonte:
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www.chiaragrillo.org
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