XII-XIII
sec.
Nato nella provincia di Frisia, e dopo aver deciso di vivere in totale “perfezione cristiana”, lascia la famiglia e la sua patria per entrare nel monastero cistercense di Loccum o Luka, situato nella Bassa Sassonia.
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Il beato Paolo converso è ricordato nel primo tomo del “Santorale del sacro ordine cistercense” raccolto da. Padre Marc’Antonio Carretto, monaco della Congregazione riformata di San Bernardo del medesimo ordine, stampato a Torino nel 1705.
Era nato nella provincia di Frisia, e dopo aver deciso di vivere in totale “perfezione cristiana”, lasciata la famiglia e la sua patria entrò nel monastero cistercense di Loccum o Luka, situato nella Bassa Sassonia.
In questo monastero, vestito l’abito del converso s’impegnò nei più umili (vili e abietti) impieghi a servizio di quella comunità.
Attraverso la sua costante umiltà raggiunse un tale grado di religiosa perfezione, anche se morì molto giovane.
Ebbe quale suo superiore e maestro, il beato Bertoldo, che dopo esser stato abate del monastero fu eletto nel 1196 vescovo della provincia della Livonia, oggi diocesi di Riga.
Singolare è il racconto della sua morte: “Mentre stava vicino al passaggio all’altra vita, fu visto dai circostanti nella sua moribonda faccia un dolce sorriso; e chiestane la causa rispose con queste parole: Come non dovrei io? Come non festeggerei io? Ecco la Signora Nostra, che è qui presente, che riceverà a bonora il mio spirito”.
Il beato Paolo converso è citato dal padre Chalemot e da monsignor Manriquez nei suoi Annali.
Nei menologi dell’ordine cistercense viene ricordato quale beato nel giorno 8 febbraio.
Autore: Mauro Bonato
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