† Parigi, Francia, 26 maggio 1871
Padre Henri Planchat, dei Fratelli di San Vincenzo de’ Paoli, padre Ladislao Radigue, padre Policarpo Tuffier, padre Marcellino Rouchouze e padre Frézal Tardieu, consiglieri del superiore generale della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare (ovvero i padri di Picpus), sono tra le cinquanta vittime del massacro di rue Haxo, perpetrato nel corso dell’insurrezione della Comune di Parigi, precisamente il 24 maggio 1871, nel corso di quella che passò alla storia come la “settimana sanguinante”. Gli insorti, considerando la Chiesa cattolica un’eredità del passato regime monarchico, avevano duramente perseguitato ecclesiastici e religiosi, catturandone molti, compreso lo stesso arcivescovo di Parigi. Padre Planchat e gli altri quattro religiosi vissero i loro ultimi giorni restando fedeli al ministero esercitato lungo tutta la vita. Furono beatificati il 22 aprile 2023 nella chiesa di San Sulpizio a Parigi, sotto il pontificato di papa Francesco. I resti mortali di padre Planchat sono venerati nella chiesa della Madonna di La Salette a Parigi, mentre quelli di padre Radigue, padre Tuffier, padre Rouchouze e padre Tardieu si conservano nella cripta dei fondatori della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nel cimitero di Picpus a Parigi. La memoria liturgica di tutti e cinque ricorre il 26 maggio, giorno della loro nascita al Cielo.
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La Comune di Parigi
In seguito all’insurrezione scoppiata a Parigi il 18 marzo 1871, che a sua volta seguiva l’assedio della città durante la guerra franco-prussiana si venne a formare una forma di governo alternativa a quella della Repubblica di Francia, proclamata il 4 settembre 1870 dopo la sconfitta di Sedan e la cattura dell’imperatore Napoleone III.
Il programma della Comune di Parigi, come si venne a chiamare l’insurrezione, conteneva istanze di riforme sociali e politiche, come la richiesta di un maggiore coinvolgimento del popolo e di garantire un migliore accesso all’istruzione, anche femminile.
Tuttavia, prevedeva anche la soppressione di quanto fosse collegato alla religione cristiana, considerata eredità del passato regime monarchico, e una liberazione dall’influenza del clero. Questa ultime richieste vennero sfruttate da alcuni capi della Comune per fomentare odio contro la fede e contro il clero.
L’arresto dell’arcivescovo e il “decreto degli ostaggi”
Il 4 aprile furono arrestati monsignor Georges Darboy, arcivescovo di Parigi, e altri ecclesiastici. La notte dello stesso giorno venne cinta d’assedio la scuola di Santa Genoveffa, retta dai padri Gesuiti, e i suoi membri religiosi furono catturati.
Il 5 aprile 1871, il Consiglio della Comune adottò il “decreto degli ostaggi”: chiunque potesse essere sospettato di connivenza col Governo di Adolphe Thiers, fuggito a Versailles all’inizio dell’insurrezione, doveva essere considerato ostaggio del popolo di Parigi.
L’assalto al patronato di Sant’Anna
Il 6 aprile 1871, Giovedì Santo, alcuni soldati federati giunsero al patronato di Sant’Anna, nel quartiere di Charonne. Un commissario, con la pistola in pugno, notificò l’arresto al direttore, padre Henri Planchat, dei Fratelli di San Vincenzo de’ Paoli: venne subito condotto al Municipio del ventesimo arrondissement, dove subì un interrogatorio.
Il Venerdì Santo gli venne annunciato il trasferimento alla Prefettura. Lì padre Planchat rimase, in totale isolamento, fino al giovedì dell’Ottava di Pasqua, il 13 aprile. In quel giorno, insieme ad altri religiosi prigionieri, venne trasferito al carcere preventivo di Mazas.
L’assalto ai padri di Picpus
Il 12 aprile, mercoledì dell’Ottava di Pasqua, alle quattro del pomeriggio, la casa madre della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare, in rue de Picpus, che comprendeva sia religiose sia religiosi, fu assaltata dagli insorti.
Alle 23, furono arrestati dodici sacerdoti e un religioso fratello. Il 5 maggio, settantaquattro suore, compresa madre Beniamina le Blais, superiora generale, e dieci novizie, vennero arrestate e condotte alla prigione di Saint-Lazare. Molti degli uni e delle altre vennero rilasciati o fuggirono, mentre rimasero in carcere i quattro consiglieri del superiore generale: padre Ladislao Radigue, padre Policarpo Tuffier, padre Marcellino Rouchouze e padre Frézal Tardieu.
Vennero condotti in carrozza, a due a due, accompagnati da un membro della Guardia Nazionale, fino alla prigione della Conciergerie. Vi giunsero a mezzanotte e vi trascorsero cinque giorni. La sera del 17 aprile, i quattro religiosi vennero trasferiti a Mazas.
La “settimana sanguinante”
Il 21 maggio, l’esercito regolare cinse d’assedio Parigi. Da quel momento in poi, in tutta la città, infuriarono atroci battaglie tra l’esercito e i Comunardi o Federati, in quella che passò alla storia come la “settimana sanguinante”.
L’indomani, i capi della Comune decretarono di uccidere, sul posto e immediatamente, tutti i sacerdoti prigionieri a Mazas. Tuttavia, il direttore della struttura, contrario a una fucilazione in un carcere preventivo, ottenne di trasferire i prigionieri a La Grande Roquette, sede del carcere per condannati a morte. L’arcivescovo monsignor Darboy fu tra i primi per i quali la condanna venne eseguita.
Durante la prigionia
Nel corso della loro detenzione, i padri di Picpus e padre Planchat continuarono a pregare, a volte anche col Breviario. S’impartivano l’assoluzione a vicenda e ascoltavano le Confessioni degli altri detenuti.
Continuarono a essere isolati e a non poter celebrare la Messa, ma alcune donne, di nascosto, riuscirono a portare loro la Comunione.
Il massacro di rue Haxo
Il 26 maggio, lo scontro tra i Federati e l’esercito giunse al culmine. Alle 15 dello stesso giorno, il colonnello Emile Gois, addetto alla giustizia militare, si diresse alla prigione di La Grande Roquette, dove si trovavano più di cento ostaggi. Di propria iniziativa, comandò al direttore della prigione di consegnargli cinquanta detenuti.
Vennero selezionati trentatré guardie di Parigi, due gendarmi, quattro sospetti di spionaggio e dieci ecclesiastici, scelti a caso. Erano tre Gesuiti, ovvero i padri Jean Caubert, Pierre Olivaint e Anatole de Bengy; il già citato padre Planchat; i quattro padri di Picpus prima menzionati; don Jean-Marie-Noël Sabatier, vicario della chiesa della Madonna di Loreto, e Paul Seigneret, allievo del Seminario di San Sulpizio.
Circondati dalle Guardie Nazionali del 173° Battaglione, i prigionieri camminarono a piedi fino a Villa Vincennes, al civico 85 di rue Haxo, strattonati, picchiati e insultati dalla folla, fino al muro che circondava un terreno vuoto. Un colpo di pistola diede il via a una fucilazione incontrollata; in meno di mezz’ora, i condannati vennero tutti uccisi.
La causa di padre Planchat, di padre Radigue e dei loro compagni
Padre Henri Planchat, padre Ladislao Radigue e gli altri tre padri di Picpus furono immediatamente considerati martiri; tale fama si mantenne nel tempo, portando all’apertura della loro causa di beatificazione per il riconoscimento del loro martirio.
Un primo processo informativo fu celebrato presso la Curia di Parigi dall’8 marzo 1897 all’8 agosto 1900, ma fu necessaria una nuova inchiesta diocesana dal 29 ottobre 2015 al 4 maggio 2016. La Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto di convalida giuridica degli atti il 27 ottobre 2016.
Il decreto sul martirio e la beatificazione
La “Positiio super martyrio”, consegnata nel 2020, è stata presentata ai Consultori Storici il 20 ottobre 2020, essendo la causa di tipo antico o storica.
L’11 maggio 2021 i Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi espressero parere affermativo circa l’effettivo martirio dei sei religiosi. I Cardinali e Vescovi membri della stessa Congregazione, riuniti nella Sessione Ordinaria del 19 ottobre dello stesso anno, confermarono tale parere positivo.
Il 25 novembre 2021, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui padre Planchat, padre Radigue e compagni venivano dichiarati martiri.
La Messa con il Rito della Beatificazione, presieduta dal cardinal Semeraro, fu celebrata il 22 aprile 2023, nella chiesa di San Sulpizio a Parigi. La memoria liturgica dei cinque Beati venne fissata al 26 maggio, giorno della loro nascita al Cielo.
La memoria e il culto
Sul luogo del massacro di rue Haxo venne costruita, per mandato dei padri Gesuiti, una cappella provvisoria, a cui seguirono altre strutture, fino alla chiesa vera e propria, che nel 1961 divenne la chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna degli Ostaggi (Notre-Dame des Otages).
Padre Planchat riposa nella chiesa della Madonna di La Salette a Parigi, mentre i resti degli altri, dal 21 ottobre 2010, si trovano nella cripta dei fondatori della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare, nel cimitero di Picpus a Parigi.
Le schede
95362 - Henri Planchat, sacerdote dei Religiosi di San Vincenzo de’ Paoli, 47 anni
99958 - Ladislao (Armand-Pierre) Radigue, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, 48 anni
99959 - Policarpo (Jules) Tuffier, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, 64 anni
99960 - Marcellino (Jean-Marie) Rouchouze, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, 70 anni
99961 - Frézal (Jean-Pierre-Eugène)Tardieu, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, 56 anni
Autore: Emilia Flocchini
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