† 717
E' stato uno degli abati del celebre monastero di Iona in Scozia, vissuto tra i secoli VII e VIII. Era figlio di Cenn Fáelad e nipote di Máel Coba un re supremo d’Irlanda e dei Cenél Conaill. Prima di Iona la tradizione ci riporta che era stato abate dell’abbazia di Killochuir sulla costa dell'Ulster sud-orientale. Sappiamo che è l’undicesimo abate di Iona, che guidò la comunità per dieci anni dall’anno 707 al 717. È possibile inoltre, che Dúnchad sia stato coadiutore dell’abate Conamail. Di sicuro durante la sua guida nella comunità di Iona vennero adottati gli usi romani in merito alla celebrazione della Pasqua, la tonsura dei monaci ed altre questioni. E' morto nell’anno 717.
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San Dunchad, noto anche come Dunchadh, Dunichad, Duncad, Donatus o Donato, era figlio di Cenn Fáelad e nipote di Máel Coba, un potente sovrano irlandese appartenente alla dinastia dei Cenél Conaill. Prima di assumere la guida del prestigioso monastero di Iona, ricoprì la carica di abate presso l'abbazia di Killochuir, situata sulla costa sud-orientale dell'Ulster.
Nel 707 d.C., San Dunchad salì al ruolo di undicesimo abate di Iona, ereditando una comunità monastica di grande importanza religiosa e culturale. Il suo abbaziato durò un decennio, durante il quale si distinse per il suo impegno nella riforma liturgica e disciplinare.
Uno dei contributi più significativi di San Dunchad fu l'adozione degli usi romani per quanto riguardava la celebrazione della Pasqua, la tonsura dei monaci e altre questioni liturgiche. Questa scelta, all'epoca controversa, rifletteva il suo desiderio di allineare Iona con le pratiche monastiche più diffuse in Europa, favorendo l'unità e la coesione all'interno della Chiesa.
Oltre alla riforma liturgica, San Dunchad si dedicò anche al rafforzamento della disciplina monastica. Implementò regole più stringenti per la vita quotidiana dei monaci, enfatizzando l'importanza della preghiera, del lavoro manuale e dell'obbedienza.
San Dunchad si spense nel 717 d.C., lasciando un'eredità duratura nella storia di Iona. La sua memoria è venerata dai cattolici il 25 maggio, giorno in cui si celebra la sua festa.
Autore: Franco Dieghi
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