Etimologia:
Deriva dall'ebraico Hannâh che significa "grazia", oppure "graziosa". I latini veneravano una divinità lunare, appellata Anna Perenna, che festeggiovano all'inizio della primavera con giochi e allegri banchetti nel Campo Marzio. Al tempo di Ovidio, la dea fu confusa con Anna, sorella di Didòne. Secondo una antica tradizione cristiana Anna era il nome della moglie di San Gioacchino e madre della Madonna.
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Onomastico: Le donne che portano questo nome festeggiano il loro onomastico il 26 luglio, giorno in cui si commemora la madre della Vergine Maria. Patrona dei commercianti, ricamatrici, fabbricanti di calze e di guanti, gestanti, merletti, naviganti, minatori, tornitori, sarte, scultori, straccivendoli, vedove, moribondi, stuccatori, lombardi; di Cornelio d'Alba, Caserta, Guarene e Rocchetta Belbo. Viene invocata per avere facilità di parto, per ritrovare gli oggetti smarriti e per non correre il rischio di divenire poveri. Sempre con questo nome la Chiesa ricorda ancora: la venerabile Anna Caterina Emmerich, il 9 febbraio; una martire, il 26 marzo; la beata Anna Maria Taigi, il 9 giugno; una santa vedova il 13 giugno; la beata Anna Maria Javouhey, morta nel 1851 il 15 luglio; una vergine e martire, il 23 luglio; la profetessa di Gerusalemme, il 1° settembre e la Anna (o Annita), vergine e martire di Tolosa, il 6 settembre
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