Martirologio Romano: A Zamóra sempre in Spagna, commemorazione di sant’Attilano, vescovo, che, dapprima monaco, fu straordinario compagno di san Froilano nell’attirare a Cristo le regioni prima devastate dai Mori.
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I Bollandisti, nel commento al Martirologio Romano, osservano che su Attilano «praeter ea quae leguntur in Vita S. Froilani BHL 3180 nihil certi traditum est ». Froilano, oriundo di Lugo in Spagna, dopo aver atteso per un certo tempo all'evangelizzazione del popolo della campagna, si ritirò in un eremitaggio sul Monte Curueño, «habens secum collegam sanctum Atilanem sacerdotem», espressione che sembra indicare che i due, prima di essere compagni nella solitudine, lo erano stati nell'apostolato. In seguito essi, con l'appoggio del re Alfonso III il Grande (m. 910), fondarono alcuni monasteri nella regione del León, nei quali accorsero molti uomini e donne desiderosi di vivere «sub regula sanctae disciplinae»: la tradizione vuole che questi monaci fossero benedettini. Il re costrinse poi Froilano ad accettare la cattedra episcopale di León e Attilano quella di Zamora; la loro consacrazione ebbe luogo a León il giorno di Pentecoste, forse del 900. Il nome di Attilano appare in una carta di Alfonso III datata in Sahagùn il 28 aprile 909 e in documenti vari, parte dei quali dell'archivio di Compostella, che vanno fino al gennaio del 916, anno della morte di Attilano.
In una Vita leggendaria, posteriore al 1132, si legge che Attilano, dopo dieci anni di episcopato, fece un pellegrinaggio a Gerusalemme, in penitenza dei peccati commessi in gioventù, e, mentre usciva da Zamora, gettò l'anello pastorale nei gorghi del fiume Duero. Due anni dopo, al suo ritorno, alloggiò in una capanna fuori della città senza essere riconosciuto; aperto un pesce che il suo ospite gli aveva messo innanzi, vi trovò dentro l'anello: allora, al suono spontaneo di tutte le campane, i suoi laceri abiti di pellegrino si trasformarono miracolosamente in splendide vesti pontificali.
Il corpo di Attilano fu ritrovato nel 1260 nella cattedrale di Sant'Ildefonso di Zamora, ove riposa anche oggi sotto l'altare maggiore, ad eccezione del capo che fu portato, forse con un furto, nella cattedrale di Toledo. Restano anche il suo anello e il bastone da pellegrino. Nonostante le affermazioni del Galesino e di altri, egli non fu mai canonizzato. La festa di Attilano, il cui culto risale al sec. XII, è celebrata il 5 ottobre (il 6 presso i Benedettini), e la diocesi di Zamora è posta sotto la sua tutela.
Autore: Pietro Burchi
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