† 1229
Francescano vissuto tra i sec. XII e XIII che viene ricordato quale compagno di San Francesco, ammesso nell’Ordine francescano, morto ad Assisi nel 1229. Visse con amore profondo all’insegna della santità, ed è ricordato con queste parole: “altissime paupertatis amore vitaeque sancitate praeclarus” e “Assisis serat et multarum virtutum titulo insignitus”.
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Le notizie biografiche su Barbaro sono tratte principalmente dalle Fonti Francescane.
Nato ad Assisi presumibilmente verso la fine del XII secolo, egli entrò a far parte dell'Ordine francescano nel 1209, anno in cui San Francesco ricevette l'approvazione papale per la sua fraternità.
Barbaro fu uno dei primi dodici compagni di Francesco, condividendo con loro l'ideale di una vita povera e itinerante, radicata nella predicazione del Vangelo e nell'amore per Dio e il prossimo. Le Fonti Francescane lo descrivono come uomo di "altissima povertà" e "santità di vita", sottolineando la sua dedizione alla preghiera, all'umiltà e al servizio ai frati.
Un episodio emblematico della sua santità è narrato da Tommaso da Celano: Barbaro, in un momento di ira, offese un confratello con parole ingiuriose. Pentitosi amaramente, per espiare la sua colpa si mise in bocca dello sterco d'asino, umiliandosi davanti al confratello e dimostrando un'autentica conversione del cuore.
Barbaro morì ad Assisi nel 1229, in odore di santità. Il suo corpo venne sepolto nella chiesetta della Porziuncola, luogo caro a San Francesco e ai primi frati. La sua fama di santità si diffuse rapidamente e il suo nome venne inserito nei martirologi francescani, con la festa liturgica fissata al 14 maggio.
Autore: Franco Dieghi
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