Foro (Villa del Foro), Alessandria, 700 ca. - † 740 ca.
Baudolino, eremita e patrono di Alessandria, è vissuto al tempo di Liutprando, re dei Longobardi dal 712 al 744. Tra i tanti che si rivolsero a lui per una guarigione si narra ci fosse lo stesso sovrano, rimasto gravemente ferito dopo un incidente di caccia. Abitava sulla riva destra del Tanaro, figlio di famiglia ricca e nobile. Stanco di quella vita, donò tutto ai poveri e iniziò a vivere in una misera capanna vicino al fiume. Morì presso Forum Fulvii presso il quale si trova il suo eremo. Per la festa si svolge in città un'importante fiera. A lui si è ispirato l'alessandrino Umberto Eco per dare il nome al protagonista del suo ultimo romanzo.
Patronato: Alessandria
Martirologio Romano: Nel villaggio di Villa del Foro in Piemonte, san Baudolino, eremita.
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Patrono di Alessandria; visse al tempo del re Longobardo Liutprando (712-744) e la più antica testimonianza che parla di lui ci è data dallo storico Paolo Diacono monaco benedettino longobardo (720-799 ca.), praticamente contemporaneo del santo.
Baudolino (Baudilio) è chiamato dallo storico “uomo di mirabile santità”, era un eremita dotato del dono dei miracoli e delle profezie e vissuto a Foro (l’attuale Villa del Foro, località sulla sponda del Tanaro, nei pressi di Alessandria).
Paolo Diacono, nella sua “Historia Langobardorum” riporta fra l’altro un episodio quale testimonianza dei doni soprannaturali cui era dotato; durante una battuta di caccia, un conte nel cercare di colpire con l’arco un cervo, fallì il colpo colpendo invece Anfuso, nipote del re Liutprando; la ferita era grave e il re inviò un messaggero da Baudolino, affinché impetrasse dal Signore la guarigione del giovane nipote.
Nel frattempo Anfuso morì e quando il messo raggiunse Baudolino nel suo eremo, questi prima che parlasse, gli disse di sapere tutto quello che voleva chiedergli, ma era rammaricato perché non poteva far nulla, in quanto il giovane era già morto.
Il santo eremita morì verso il 740 e sepolto a Villa del Foro; quando nel 1168 fu fondata Alessandria, gli abitanti di Villa del Foro vi si trasferirono portando anche le reliquie del santo, divenuto loro patrono.
Il suo patrocinio continuò, secondo la tradizione, quando nel 1174 apparve sui bastioni di difesa della città, mettendo in fuga gli assedianti ghibellini.
Nel 1189 fu costruita una chiesa in suo onore, che fu affidata agli Umiliati ed alla soppressione di questi, passò ai Domenicani nel 1571; questi monaci volendo aumentare la popolarità già grande di s. Baudolino, elaborarono le scarse notizie su di lui, cosicché progressivamente si formò la leggenda della sua vita in cui sono frammisti dati reali o verosimili, con altri decisamente fantastici e assurdi.
Gli Umiliati, il cui Movimento sorse fra il 1170 e il 1178 a Milano, costituivano una società religiosa di artigiani della lana, votati alla povertà evangelica, al lavoro, continenza, penitenza e predicazione; dopo varie vicende e scissioni, furono una parte di essi approvati come Ordine religioso maschile e femminile; il ramo maschile fu soppresso nel 1571 mentre il ramo femminile durò fino alla fine del secolo XVIII; essi vollero annoverarlo tra i santi del loro Ordine (ma i periodi, come già detto, erano diversi).
Inoltre si disse che i vescovi di Tortona e di Acqui, visto la grande popolarità goduta dal santo eremita, lo considerarono un vescovo, non mancò chi lo definì vescovo di Alessandria, per questo è raffigurato anche in abiti vescovili.
Nel 1803 quando la chiesa dei Domenicani fu chiusa, le reliquie del santo furono portate nella chiesa di S. Alessandro e poi nel 1810 trasferite nella cattedrale e deposte in una cappella a lui dedicata.
Esiste la devozione e il voto dell’offerta della cera da parte della città in suo onore a partire dal 1189, voto rinnovato nel 1599 e ratificato dal Sinodo diocesano del 1602. La leggenda racconta che oche, cervi ed altri animali si sarebbero radunati attorno a lui per ascoltarlo nel suo eremitaggio, perciò a volte è raffigurato circondato da questi animali.
Nel 1786 s. Baudolino fu proclamato patrono principale della città e della diocesi di Alessandria; la sua festa è celebrata il 10 novembre.
Autore: Antonio Borrelli
D’estate fa tanto caldo. L’inverno è rigido, il freddo pungente. La pianura sorge accanto a due fiumi che s’intersecano fra di loro: il Tanaro e il Borbore. La terra è bagnata dalla pioggia, la neve imbianca i colori. La nebbia, sempre presente da queste parti nei mesi più freddi, avvolge tutto, rendendo l’atmosfera magica e misteriosa. E spesso la realtà si confonde con la leggenda. Siamo nell’anno 700, durante la dominazione longobarda, sotto il regno di Liutprando. Gente rude: poche parole, poca cultura, pochi scritti. Il santo festeggiato oggi nasce in quel periodo e le notizie su di lui scarseggiano. Di certo si sa che è il patrono di Alessandria, città piemontese. Baudolino, questo è il suo nome, nasce a Villa del Foro, una frazione di Alessandria. La sua famiglia è nobile e molto ricca.
Baudolino potrebbe avere tutto per essere felice. Chissà quanti vorrebbero essere al suo posto e provano invidia nei suoi confronti! E invece no. Baudolino non è soddisfatto della sua vita. La sua mente è altrove. Il suo cuore anela a qualcosa di più elevato. La sua anima è rivolta al Cielo e a Dio. Per lui il lusso non ha nessun valore e ne fa volentieri a meno. Abbandona tutto e tutto regala ai poveri, poi scappa. Fugge via, alla ricerca di un luogo solitario, immerso nella natura, dove nascondersi e vivere solo in funzione del Signore. Quale luogo più adatto di una pianura adagiata sulla riva di un fiume? Va a vivere in una misera capanna mentre la sua fama cresce. Baudolino, infatti, possiede poteri che gli provengono da Dio come il prevedere l’accadimento dei fatti.
Baudolino viene raffigurato in abiti vescovili poiché si ritiene che sia stato vescovo di Alessandria, e circondato dalle oche. Si narra, infatti, che, attorno alla sua capanna, si radunasse un gruppo di oche attente ad ascoltare le parole dell’eremita. Baudolino muore verso il 740 a Villa del Foro. La città di Alessandria nomina come suo patrono San Baudolino e ogni anno, a novembre, organizza una fiera in suo onore con i prodotti enogastronomici di eccellenza del suo territorio come tartufi, funghi, vino, miele. Il famoso scrittore alessandrino Umberto Eco (1932-2016) si è ispirato proprio a questo santo, chiamando Baudolino il protagonista di un suo romanzo storico (Baudolino, Bompiani 2014).
Autore: Mariella Lentini
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