Nei martirologi latini il 25 aprile viene presentato l'elogio di questi tre santi fratelli, martiri in Siracusa; nei menei greci, invece, li troviamo commemorati il 1 e talvolta il 2 settembre, e nel Menologio del card. Sirleto l’11 dello stesso mese. Vi si riferisce che erano fratelli germani, che furono accusati come cristiani al preside della provincia e condannati a subire la morte di spada verso il 303-304. Quest'elogio e queste notizie sollevano non poche questioni. Invece che a Siracusa, qualche codice pone il loro martirio a Cesarea: ma se questa attribuzione viene comunemente rifiutata, oggi si fa sempre più strada la tesi che si tratti di martiri di Nicea, da identificare coi tre figli di s. Teodota, di cui si legge l'elogio nel Martirologio Romano il 2 agosto. Qui infatti si parla del martirio di s. Teodota e si riassume la notizia contenuta nella passio di s. Anastasia, di cui il Venerabile Beda ci ha conservato il più antico particolare: Teodota è una martire di Nicea, bruciata viva coi suoi tre figli di cui il maggiore si chiamava Evodio. Non è inutile notare che la data del 2 agosto, già fornita dal Martirologio Geronimiano, è un errore per il 2 settembre, come ci conferma il Martirologio Siriaco (sec. IV). Riguardo al terzo di questi martiri, i mss. a volte hanno Callisto e a volte Callista, cosicché rimane indeciso se si tratti in effetti di uomo 0 di donna, anche se dal manoscritto greco Contagaris del monastero di S. Filippo di Fragalà, citato dai Bollandisti, sembra risultare con tutta evidenza trattarsi di una donna.
Autore: Giovanni Mongeili
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