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San Carauno Martire
Festa:
28 maggio
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V sec.
Attraverso una Vita leggendaria del sec. IX, ci sono note le vicende di Carauno che, nato a Roma nel sec. V da famiglia patrizia, si sarebbe convertito al cristianesimo e, ordinato diacono, avrebbe raggiunto la Gallia, predicando a Marsiglia, a Lione e a Chartres. A poca distanza da questa città, nel luogo ove si trova l'odierno villaggio di Saint-Chéron, fu assassinato da alcuni ladri. Una cappella, costruita sulla sua tomba, divenne meta di pellegrinaggi e in quel luogo, celebre per i miracoli che vi si operavano, fu edificato un monastero, la cui esistenza è documentata già nel sec. IX. La comunità monastica fu poi dispersa dalla Rivoluzione francese. Il fervore dei pellegrini ha portato senza dubbio alla fabbricazione di una leggenda nella quale, accanto ad influssi di altre Vitae di santi, sussistono, forse, tracce di una tradizione orale concernente Carauno. Le reliquie del martire, salvate durante la Rivoluzione, furono deposte nel 1849 nella nuova chiesa di Chartres dedicata a Carauno, la cui festa ricorre al 28 maggio nella diocesi di Chartres e in qualche altra, tra cui quella di Parigi. Nell'abbazia che gli era dedicata, il 18 ottobre si celebrava, un tempo, la festa della traslazione. In una cappella del deambulatorio, nella cattedrale di Chartres, è una vetrata del sec. XIII che illustra la leggenda del santo.
Martirologio Romano: A Chartres nella Gallia lugdunense, in Francia, san Carauno, martire.
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Sebbene la data precisa della nascita di San Carauno (Cerauno; fr. Chéron) sia incerta, le fonti agiografiche concordano sul fatto che sia avvenuto a Roma nel V secolo da una nobile famiglia patrizia. La sua giovinezza è avvolta nel mistero, ma si presume che abbia ricevuto un'educazione eccellente, tipica dell'élite romana dell'epoca.
Un evento cruciale nella sua vita fu la conversione al cristianesimo. Abbracciando la fede, Carauno rinunciò ai privilegi e alle comodità della sua vita aristocratica per dedicarsi alla diffusione del Vangelo.
Ordinato diacono, Carauno si sentì chiamato a portare la parola di Dio nelle terre lontane. Intraprese un viaggio verso la Gallia, regione dell'odierna Francia, dove predicò il cristianesimo con zelo e passione. La sua predicazione toccò diverse città, tra cui Marsiglia, Lione e Chartres.
Le notizie sulla sua predicazione giunsero alle orecchie di alcuni malviventi che, accecati dall'avidità, decisero di tendergli un agguato. In località non distante da Chartres, dove oggi sorge il villaggio di Saint-Chéron, Carauno fu assalito e barbaramente ucciso.
La tomba di San Carauno divenne ben presto meta di pellegrinaggi. I fedeli, attratti dalla fama della sua santità e dai miracoli che si narravano avvenire per sua intercessione, si recavano al luogo del martirio per pregare e chiedere grazie.
Sulla tomba fu eretta una cappella, che divenne il nucleo di un fiorente monastero, documentato già nel IX secolo. La comunità monastica prosperò per secoli, custodendo la memoria e la devozione al santo martire. Tuttavia, durante la Rivoluzione francese, il monastero fu soppresso e i monaci dispersi.
Le reliquie di San Carauno, salvate durante le spoliazioni rivoluzionarie, furono deposte nel 1849 nella nuova chiesa di Chartres a lui dedicata. Ancora oggi, la memoria di San Carauno è venerata nella diocesi di Chartres e in alcune altre, tra cui quella di Parigi. La sua festa liturgica si celebra il 28 maggio.
La devozione a San Carauno si intreccia con una ricca tradizione agiografica, narrata in una "Vita" leggendaria del IX secolo. In essa si mescolano elementi storici con spunti leggendari, che riflettono anche l'influsso di altre vite di santi.
Un'affascinante vetrata del XIII secolo, situata nella cattedrale di Chartres, illustra alcune scene della leggenda del santo, offrendo una testimonianza artistica della sua venerazione.
Autore: Franco Dieghi
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