VIII sec. (?)
Figlia di Adalberto duca della contea d’Alsazia, sorella della badessa Eugenia, era la nipote della benedettina santa Ottilia, si ritiene sia vissuta nella prima metà del secolo VIII. Il suo nome è menzionato nel testo “Vita di S. Odiliae” composto nel secolo X, dove si riporta che venne educata dalla zia che guidava i monasteri di Niedermunster e Hohenburg. Nel 1016 era considerata insieme alla Vergine Maria la patrona di Niedermunster, e il suo corpo era esposto alla venerazione dei fedeli fino al 1542, anno in cui il monastero fu incendiato. Con l’incendio le sue reliquie vennero traslate nella chiesa di st-Nabor e nel 1596 alcune furono inviare a Einseideln. Nel 1793, quest’ultime reliquie furono disperse dai soldati francesi.
|
Figlia del duca Adalberto d'Alsazia e sorella della badessa Eugenia, Santa Gundelinda (Guendelindis, Wandelindis, Gwendoline), nipote della celebre santa Ottilia, visse presumibilmente nella prima metà del VIII secolo.
La sua esistenza, avvolta nella nebbia del tempo, ci è tramandata dal testo "Vita di S. Odiliae" del X secolo, che narra la sua educazione sotto la guida della zia, badessa dei monasteri di Niedermunster e Hohenburg.
Nel 1016, Santa Gundelinda era venerata come patrona di Niedermunster al fianco della Vergine Maria, e il suo corpo incorrotto era esposto alla devozione dei fedeli fino al 1542, quando un incendio distrusse il monastero.
Le sue reliquie, trasferite nella chiesa di Saint-Nabor, subirono un'ulteriore diaspora: nel 1596 alcune furono inviate a Einsiedeln, per poi essere disperse nel 1793 dai soldati francesi.
Nonostante l'assenza del suo nome nei menologi, la memoria di Santa Gundelinda sopravvive nelle antiche litanie di Strasburgo, che ne fissano la commemorazione al 28 marzo. La sua figura, sfuggente ma nondimeno affascinante, emerge dai frammenti di storia giunti fino a noi, invitandoci a ricostruirne la vita e il ruolo nella società altomedievale, tra le mura del monastero e la devozione dei fedeli.
Un'indagine che, tra le pieghe della storia ufficiale, potrebbe disvelare nuove informazioni su questa santa donna, la cui esistenza si intreccia con quella di figure illustri come Santa Ottilia, offrendo spunti di riflessione sulla spiritualità femminile e sul potere delle donne nell'Alto Medioevo.
Autore: Franco Dieghi
|