Sec. VII
Sorella di tre santi: Leandro, Fulgenzio e Isidoro di Siviglia. Fu badessa del monastero benedettino di Ecija, Spagna.
Martirologio Romano: A Siviglia nell’Andalusia in Spagna, santa Fiorentina, vergine assai versata nelle discipline ecclesiastiche, alla quale i fratelli Isidoro e Leandro dedicarono trattati di insigne dottrina.
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Nacque probabilmente a Cartagena in data imprecisata (545 o 550) e, verso il 554, si trasferì a Siviglia con i genitori e i fratelli s. Leandro e s. Fulgenzio. Alla morte dei genitori Fiorentina allevò l'altro fratello, s. Isidoro.
Ancor giovane entrò in un monastero della Betica, che la tradizione identifica con S. Maria della Valle nella città di Écija, dove fu vescovo s. Fulgenzio. S. Leandro le dedicò, dopo il 575, il trattato De institutione virginum et de contemptu mundi, noto come la Regola di s. Leandro, un adattamento della Regola benedettina per le religiose che ebbe una gran diffusione nei monasteri femminili dell'alto Medioevo.
Intelligente e versata nelle scienze ecclesiastiche, su suo invito s. Isidoro scrisse e le dedicò il trattato teologico-esegetico De fide catholica contra Iudaeos. Lia. tradizione la vuole anche a capo del suo monastero di Écija e occupata nel governo di ben altri quaranta o cinquanta monasteri. Sono incerti anche il luogo e la data della sua morte (610 o 612).
Per qualche tempo rimase sepolta nella cattedrale di Siviglia (chiesa delle SS. Giusta e Rufina) insieme ai suoi fratelli s. Leandro e s. Isidoro, come ne fa fede un epitafio autentico; ma con l'invasione araba, il suo corpo, coi resti dell'altro fratello, s. Fulgenzio, fu trasferito a Berzocana (Caceres). Mancano testimonianze circa un suo culto antico; spesso viene confusa con una s. Fiorenza martire non meglio identificata. Soltanto a cominciare dal sec. XV il suo Ufficio compare nei Breviari locali (commune virginum). È la patrona della diocesi di Plasencia, che ne celebra la festa il 14 marzo (anniversario della traslazione); le sue reliquie sono venerate anche a Murcia e all'Escoriai. Il Martirologio Romano, che la commemorava il 20 giugno, la ricorda al 28 agosto.
Autore: Isidoro da Villapadierna
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