† Skanninge, 2 settembre 1282
Fondatrice del Monastero di Skanninge.
Visse nella metà del XIII sec. nell'Ostergotland, provincia della Svezia. Dopo aver fatto con sua sorella e altre donne un pellegrinaggio in Terrasanta, vestì l'abito dell'Ordine nella città di Skànninge, in attesa che fosse fondato un convento di suore. Il suo desiderio divenne realtà grazie all'interessamento di fra Pietro di Dacia (1230-1289), che assistette spiritualmente queste religiose. Il 2 settembre 1282 morì, mentre era priora.
Martirologio Romano: A Skänninge in Svezia, beata Ingrid Elofsdotter, che, rimasta vedova, consacrò tutti i suoi beni alla gloria di Dio e dopo un pellegrinaggio in Terra Santa vestì l’abito delle monache dell’Ordine dei Predicatori.
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Ingride, della nobile famiglia Elofsdotter, nata verso la metà del XIII° secolo, ricevette una nobile educazione, squisitamente cristiana. Anima di candidi ideali, visse fin dai primi anni in un fervore di pietà che non venne mai meno. Le virtù più eroiche parvero connaturali in lei, e quando giovanissima fu obbligata dai genitori a contrarre ricchissime nozze, tutto quello splendore mondano non l’abbagliò, continuando a vivere nel mondo senza essere del mondo. Rimasta presto vedova intraprese, con un devoto seguito di damigelle, un lungo pellegrinaggio in Terra Santa, dove il suo cuore si accese ancor più di tenero amore per il Salvatore Gesù. Dalla Palestina si recò poi a Roma e quindi a S. Giacomo di Compostella. Ritornata in Patria, un unico desiderio la dominava: consacrarsi per sempre a una vita di preghiera e di penitenza. Ma il demonio, acceso di rabbia infernale, le macchinò una terribile trama, cercando di oscurarne la fama presso i concittadini e d’insidiarne la stessa sua vita. Ma tutto andò a vuoto e la santa pellegrina, accolta con festosa venerazione, poté prestò compire i suoi voti e, aiutata da generosi benefattori, edificare un Monastero sotto la Regola di San Domenico, dove insieme a un bel numero di vergini si dedicò tutta alla contemplazione e alle sante austerità. Ciò avvenne il 15 agosto 1281 alla presenza del Re Magnus Ladulas, con l’aiuto e il sostegno del Domenicano Padre Pietro di Dacia e l’autorizzazione del Vescovo di Linkoping e del Provinciale. Morì il 2 settembre 1882, mentre era Priora di quel Monastero, in tanta fama di santità e compiendo meravigliosi prodigi, tanto che presto il suo culto si estese ai vicini popoli. Nel 1414 il Vescovo di Linkoping, Canuto Bosson, chiese alla Santa Sede l’autorizzazione per aprire il processo di Canonizzazione. Arenatosi nel 1448, il processo riprese agli inizi del secolo seguente. Pur non arrivando ad una formale canonizzazione, questi però portò alla solenne traslazione delle sue reliquie il 29 luglio 1507, per autorità di Papa Alessandro VI, presenti il Re, una gran folla, tutti i Vescovi della Svezia e ovviamente i Frati Predicatori di quella zona.
Autore: Franco Mariani
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