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San Teotonio Sacerdote
Festa:
18 febbraio
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Ganfei (Portogallo), 1080 circa – Coimbra (Portogallo), 18 febbraio 1166
Nato in Spagna intorno al 1080, fu affidato dai genitori allo zio Cresconio, vescovo di Coimbra, in Portogallo. Poté così imparare, sotto la guida dell'arcidiacono Tello, «l'arte della lettura e del canto secondo l'uso dei tempi». Morto lo zio, ricevette gli ordini sacri a Viseo, diocesi suffraganea di Coimbra per poi essere eletto priore della Cattedrale. Incarico cui rinunciò per recarsi pellegrino a Gerusalemme. Al ritorno si dedicò all'attività pastorale, soprattutto alla predicazione e alla confessione. Dopo qualche tempo tornò in Terra Santa. Nel frattempo Tello con altri dieci sacerdoti aveva avviato la costruzione del monastero di Santa Croce, vicino Coimbra. Teotonio aderì entusiasta al progetto e fu eletto priore della nuova comunità di Canonici Regolari di Sant'Agostino. Dopo 21 anni rinunciò alla carica di priore per passare gli ultimi dieci anni di vita nella piena osservanza della regola agostiniana. Morì il 18 febbraio 1166. (Avvenire)
Patronato: Viseo
Emblema: Mitra e pastorale abbaziali
Martirologio Romano: A Coimbra in Portogallo, san Teotonio, che si recò due volte in pellegrinaggio a Gerusalemme e, rifiutata la custodia del Santo Sepolcro, tornato in patria fondò la Congregazione dei Canonici regolari della Santa Croce.
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Teotonio nacque verso il 1080 a Ganfei, Valença do Minho, in Portogallo. I suoi genitori, Oveco ed Eugenia lo educarono cristianamente ed in seguito lo affidarono alla cura di suo zio Cresconio, vescovo di Coimbra, in Portogallo. Poté così imparare, sotto la guida dell'arcidiacono Tello, “l’arte della lettura e del canto secondo l’uso dei tempi”. Morto lo zio, Teotonio fu accolto e ricevette gli ordini sacri a Viseo, diocesi suffraganea di Coimbra. Divenuto sacerdote, eccelse nell’esercizio del suo ministero per lo zelo pastorale e l’assidua pratica delle virtù cristiane, tanto da meritarsi nel giro di pochi anni l’elezione a priore della cattedrale. Rinunciò però assai presto a tale incarico per potersi recare in pellegrinaggio a Gerusalemme. Al suo ritorno rifiuto l’episcopato, ripetutamente ed insistentemente offertogli dal conte Enrico e dalla regina Teresa che si facevano in tal modo portavoci del “consenso del clero e di tutto il popolo”. Teotonio preferì dedicarsi ad un’intensa attività pastorale, cimentandosi prevalentemente nella predicazione e nella confessione. Il suo biografo ne esaltò la carità, la castità e la libertà evangelica, che gli meritarono un unanime senso di ammirazione. Dopo qualche tempo intraprese un nuovo pellegrinaggio in Terra Santa, dove fu invitato dai canonici regolari del Santo Sepolcro ad entrare a far parte della loro comunità. Il santo non accolse però questa proposta, riservandosi di accettare in un’eventuale altra occasione. Nel frattempo il suo vecchio maestro Tello insieme ad altri dieci sacerdoti aveva intrapreso la costruzione del nuovo monastero di Santa Croce, nei pressi di Coimbra. Teotonio aderì entusiasta a questo progetto e fu addirittura subito eletto priore di questa nuova comunità di Canonici Regolari di Sant’Agostino. In questo nuovo ruolo assegnatogli poté rivelare le sue qualità di uomo di governo, le sue virtù e la fama di santità e di miracoli che lo circondava, che contribuirono al rapido sviluppo del neonato monastero. Dopo ben ventuno anni rinunciò alla carica di priore, per poter trascorrere gli ultimi dieci anni della sua vita nella più assoluta osservanza della regola agostiniana, esercitandosi in particolar modo nella preghiera e nella penitenza. San Teotonio morì il 18 febbraio 1166, ormai quasi nonantenne, e fu sepolto nel capitolo del monastero di Santa Croce. Nel 1630 le sue reliqui furono traslate nella chiesa e vennero sistemate sopra l’altare maggiore. Le ossa di un braccio furono donate al monastero di San Vincenzo di Lisbona e l’altro alla cattedrale di Viseo. Sin dal ‘500 il santo fu commemorato dai martirologi nell’anniversario della sua morte e se ne celebrò la festa con Ufficio proprio nelle cattedrali di Braga, Evora, Coimbra, Leiria e Viseo. In quest’ultima San Teotonio è venerato come patrono. L’iconografia tradizionalmente gli attribuisce la mitra ed il pastorale, non per l’episcopato che rifiutò, bensì per la carica abbaziale chè ricoprì.
Autore: Fabio Arduino
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