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† Cunhaú, Brasile, 16 luglio 1645
André de Soveral, nato intorno al 1572 nell’attuale Stato brasiliano di San Paolo, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1593. Per la sua conoscenza della lingua indigena del Pernambuco, venne inviato a evangelizzare gli indios di quel territorio. Passato al clero diocesano tra il 1607 e il 1610 (ma il Martirologio Romano, erroneamente, lo considera ancora come Gesuita), divenne parroco della parrocchia della Madonna delle Candele a Cunhaú. Fu ucciso il 16 luglio 1645 nell’omonima chiesa, mentre celebrava la Messa, da una truppa di soldati olandesi, che massacrarono anche i fedeli rimasti chiusi nell’edificio sacro. L’unico dei fedeli del quale si conosce il nome è Domingos de Carvalho. Lui e don André, inclusi in un elenco che comprende in tutto 30 martiri brasiliani uccisi nel 1645, sono stati beatificati il 5 marzo 2000 e canonizzati domenica 15 ottobre 2017.
Martirologio Romano: Nella città di Cunhaú vicino a Natal in Brasile, beati Andrea de Soveral, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Domenico Carvalho, martiri, che, mentre si celebrava la Messa, furono rinchiusi in chiesa con l’inganno insieme alla folla dei fedeli e atrocemente uccisi.
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André de Soveral nacque verso il 1572 a São Vicente, nell’Isola di Santos in Brasile, oggi compresa nello Stato di San Paolo. Studiò nel Collegio dei Bambini di Gesù, fondato dai Gesuiti nel 1553.
A 21 anni, il 6 agosto 1593, entrò nella Compagnia di Gesù, compiendo il noviziato nel Collegio di Bahia. Da lì, dopo aver completato gli studi di latino e teologia, fu mandato a Olinda in Pernambuco, centro missionario per la catechesi agli indios di tutta la vasta regione, per via della sua conoscenza della lingua locale. Nel 1606 venne quindi inviato fra gli indios del Rio Grande do Norte, insieme a padre Diego Nunes.
Divenne membro del clero diocesano dopo essere uscito, probabilmente tra il 1607 e il 1610, dalla Compagnia di Gesù (ma il Martirologio Romano, erroneamente, lo considera ancora come Gesuita). Ricevette poi l’incarico di parroco della parrocchia della Madonna delle Candele o della Purificazione a Cunhaú.
Domenica 16 luglio 1645, e come era solito, don André aveva riunito nella cappella della Madonna delle Candele i fedeli per la celebrazione della Messa. Erano circa 69 persone, in maggior parte contadini e operai addetti alla lavorazione della canna da zucchero, tutte di Cunhaú.
All’inizio della celebrazione, si presentò in chiesa un certo Jacó Rabe (o Jacob Rabbi), al servizio della Compagnia delle Indie Orientali. Affermò di avere disposizioni da dare per conto del Supremo Consiglio Olandese di Recife, ma le avrebbe comunicate alla fine della Messa.
Tuttavia, dopo la Consacrazione, irruppe nell’edificio sacro una schiera di soldati olandesi con parecchi indios armati, delle tribù dei Tapuias e dei Patiguari: sbarrarono le porte e cominciarono ad aggredire i presenti.
Don André, che aveva 73 anni, comprese le loro intenzioni: interruppe la celebrazione e guidò i fedeli nelle preghiere degli agonizzanti. Furono tutti massacrati a colpi di spada, meno cinque fedeli portoghesi, che furono presi in ostaggio e portati al Forte olandese dei Re Magi.
I nomi di questi cinque ostaggi sono noti e riportati dai cronisti dell’epoca. Di tutti i numerosi martiri, invece, si conosce il nome di uno solo, a parte il parroco: il laico Domingos de Carvalho, un notabile del luogo. Gli furono prese una catena e numerose monete d’oro, che furono contate e divise poggiate sul suo corpo. Anche gli altri cadaveri furono depredati di abiti e oggetti preziosi.
Don André de Soveral e Domingos de Carvalho sono stati inclusi in un elenco che comprende anche il sacerdote Ambrósio Francisco Ferro, parroco di Natal, e 28 laici che, con lui, furono uccisi il 3 ottobre 1645. Sono stati beatificati il 5 marzo 2000 e canonizzati domenica 15 ottobre 2017. La memoria liturgica di tutti e 30, considerati i protomartiri del Brasile, cade il 3 ottobre.
Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini
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