La prima
parte,
iniziata il 5 giugno
2002,
si è conclusa il
4 ottobre
con questi risultati
==>
|
|
Sant'Alfonso Maria de'
Liguori, vescovo e
dottore della Chiesa, a soli sedici anni si
laureò in diritto con il massimo dei voti.
Diventato sacerdote non si dava tregua
e viaggiava
ovunque per portare il Vangelo ai più
lontani. Per rendere la sua
opera più profonda e duratura, e per
giungere con la sua azione di salvezza anche dove
non poteva arrivare con la voce, e per andare oltre
il tempo della sua esistenza terrena ed oltre gli
spazi - troppo ristretti per il suo zelo evangelico
- del Regno di Napoli, si diede all'apostolato
della penna. Pubblicò centoundici opere tra
grandi e piccole.
San Gabriele
Arcangelo è
il
comunicatore e l'annunciatore per
eccellenza delle divine
rivelazioni. E' lui che spiega al profeta Daniele
come avverrà la piena restaurazione, dal
ritorno dall'esilio all'avvento del Messia. A lui
è affìdato l'incarico di annunciare
la nascita del precursore, Giovanni, figlio di
Zaccaria e di Elisabetta. Sua, soprattutto, la
missione più alta che mai sia stata affidata
ad una creatura: l'annuncio dell'Incarnazione del
Figlio di Dio.
Sant'Isidoro di Siviglia
(560-636) ricapitola in
sè tutto il retaggio di acquisizioni
dottrinali e culturali che l'epoca dei Padri della
Chiesa ha trasmesso ai secoli futuri. Scrittore
enciclopedico, Isidoro fu molto letto nel medioevo,
soprattutto per le sue Etimologie, un'utile "somma"
della scienza antica, della quale con più
zelo che spirito critico condensò i
principali risultati. Questo volgarizzatore
dotatissimo della scienza antica, che avrebbe
esercitato su tutta la cultura medioevale un
influsso considerevole, era soprattutto un vescovo
zelante preoccupato della maturazione culturale e
morale del clero spagnolo. Fu
l'autore di
una immensa mole di libri che trattano di tutto lo
scibile umano,
dall'agronomia alla medicina, dalla teologia
all'economia domestica. Meritò la
reputazione di uomo più sapiente del suo
tempo.
San Giovanni Bosco
(1815-1888), grande apostolo
dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza
con il metodo della persuasione, della
religiosità autentica, dell'amore teso
sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul
modello di san Francesco di Sales il suo metodo
educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo
cristiano che attinge motivazioni ed energie alle
fonti della sapienza evangelica. Fu
anticipatore
delle nuove forme di apostolato nella
Chiesa: "là fuori
dobbiamo andarci con slancio!". La devozione verso
di lui si diffuse con grandissima rapidità
in tutto il mondo. Il 24 maggio 1946 Papa Pio XII
lo proclamò patrono degli
editori.
San Pietro
Regalado (1391-1456),
francescano e discepolo del beato Pietro da
Villacret, ha avuto grande fama di navigatore. E'
ricordato per la
sua
capacità, quasi virtuale, di apparire
contemporaneamente in due luoghi
diversi.
Santa Tecla di Iconio
è la santa, fra le
molte che portano questo nome, di cui si posseggono
i documenti più antichi e il cui culto ha
avuto una diffusione straordinaria sia in Oriente
che in Occidente. Un destino di oscurità
storica copre la sua personalità; la colpa
di ciò è del presbitero dell'Asia
Minore che, secondo Tertulliano aveva composto per
affetto verso s. Paolo, un romanzo fantastico sui
suoi viaggi e sulla conversione della vergine Tecla
a Iconio (Anatolia, Turchia). Una leggenda vuole
che la santa vivente negli ultimi anni della sua
vita in grotte sotto una collina, all'approssimarsi
dei nemici, era
penetrata
nella roccia che si era rinchiusa su di
lei. In Italia abbiamo una
statua nel Duomo di Milano e un grande quadro del
Tiepolo (sec. XVIII) a Santa Tecla d'Este nella
chiesa a lei intitolata quale
patrona
contro i virus, in ricordo
dello scampato pericolo di una
pestilenza.
|