La seconda
parte,
iniziata il 5 ottobre
2002,
si è conclusa il
6 gennaio 2003
con questi risultati
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Santa Chiara, di nobile e
ricca famiglia, conquistata dall'esempio di San
Francesco, lo raggiunse alla Porziuncola.
Fondò l'Ordine femminile delle Clarisse. Una
notte di Natale
potè
contemplare sulle pareti della sua cella il presepe
e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano
ad Assisi nella Chiesa di
Santa Maria degli Angeli. Per questo è stata
scelta quale protettrice della televisione.
San Domenico, convinto
che bisognasse riportare il clero ad una maggiore
austerità di vita e per combattere le eresie
del tempo, fondò l'Ordine dei Frati
Predicatori che, nato sulla Regola agostiniana,
divenne nella sostanza qualcosa di totalmente
nuovo, basato
sulla
predicazione itinerante e sullo studio
approfondito.
Disseminò i suoi monaci in Europa,
inviandoli soprattutto a Parigi e a Bologna,
principali centri universitari del tempo e
mise in
piedi una rete di conventi e
conventini (detti "Sacrae
Praedicatio") per l'attività di predicazione
ed evangelizzazione.
San Francesco di Sales,
Vescovo e dottore della Chiesa, a 26 anni s'era
prestato volontario per la difficile missione di
predicatore cattolico tra i calvinisti ginevrini.
Fu sacerdote zelante e instancabile lavoratore
nella vigna univerale del Signore. Visti gli scarsi
frutti che otteneva dal pulpito,
si diede a
pubblicare fogli volanti, che egli stesso faceva
scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai
muri, meritandosi per questa
originale attività pubblicitaria il titolo
di patrono dei giornalisti e di quanti diffondono
la verità cristiana servendosi dei mezzi di
comunicazione sociale.
Ven. Giacomo Alberione,
fondatore della Famiglia Paolina. Scrisse nel
Diario: "Io so il male che fanno certi
libri
", e si pensò che il suo
turbamento fosse stato provocato probabilmente
dalla lettura di alcuni libri passatigli sottobanco
da qualche compagno di seminario. Una crisi tutto
sommato provvidenziale, perché grazie ad
essa il futuro
apostolo
della comunicazione sociale avrebbe compreso la
necessità della buona
stampa. Nel 1900, nella
notte che segnava il passaggio al nuovo secolo,
accadde qualcosa di decisivo per la sua vita e la
sua futura missione di apostolo: mentre era
inginocchiato a pregare, una particolare luce gli
venne dall'Ostia, l'invito di Gesù: "Venite
ad me omnes
"(Mt 11, 28) lo incitò a
fare qualcosa per gli uomini e le donne del secolo
che stava nascendo, il Novecento.
"L'apostolato
- sosteneva -
ci fa
altoparlanti di Dio".
Cinema, radio, stampa, televisione sono i nuovi
"pulpiti" dai quali diffondere la buona
notizia.
San Massimiliano Kolbe,
sacerdote e martire. Fondò 'La Milizia di
Maria Immacolata' con la finalità di
convertire i peccatori. Si servì per questo
della stampa periodica e fondò le
"Città dell'Immacolata" in Polonia e in
Giappone, centri urbani composti da soli frati che
utilizzavano
le tecnologie della comunicazione più
avanzate. Deportato ad
Auschwitz durante la seconda guerra mondiale,
offrì la sua vita di sacerdote in cambio di
quella di un padre di famiglia, suo compagno di
prigionia e, per questo, morì nel bunker
della fame. Giovanni Paolo II lo ha chiamato
'patrono del nostro difficile secolo'.
San Paolo apostolo,
cooptato nel collegio apostolico da Cristo
apparsogli in visione sulla via di Damasco,
strumento eletto per portare il suo nome davanti ai
popoli, è il più grande missionario
di tutti tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo
delle genti.
Fece
risuonare il messaggio evangelico viaggiando (e
navigando) nel mondo mediterraneo, il WorldWide del
suo tempo. Fu eccellente
comunicatore con le sue Lettere, fondatore di molte
comunità cristiane e scrittore della
Rivelazione divina.
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